Rialzi in vista per i mutui a tasso variabile. Dopo circa sei anni in cui le rate non hanno fatto segnare aumenti, ad aprile sono previsti rincari: lo riporta un recente articolo del Sole 24 Ore, che ha analizzato l’impatto della situazione economica mondiale sull’Euribor, l’indice a cui sono legati i mutui con tasso variabile.
La ricerca di liquidità fra le cause del rialzo
In Europa così come negli Stati Uniti, l’incertezza legata all’emergenza sanitaria ha fatto sì che sui mercati finanziari partisse la caccia al contante, in particolare per il dollaro, considerato un bene rifugio ancora più prezioso dell’oro perché più liquido. Di conseguenza sia l’Euribor sia il suo corrispettivo Usa, il Libor, hanno subìto un rialzo: questo perché si tratta di tassi interbancari, che misurano cioè i tassi con cui le banche si prestano fra loro il denaro. E in un momento come questo gli istituti di credito sono più restii e selettivi nell’erogare prestiti.
Rialzi nel breve periodo ma solo marginali
A partire dall’8 maggio del 2014 l’Euribor era continuamente calato, finendo addirittura sottozero nel 2015, per la gioia dei mutuatari che per esattamente 2.134 giorni non avevano mai visto aumentare gli interessi delle proprie rate. Tuttavia gli esperti rassicurano chi teme che a breve si verifichi una situazione come quella del 2007-2008, quando nell’arco di poco tempo gli Euribor superarono la soglia del 5%. Rispetto ad allora, infatti, in circolazione ci sono anche bond a tassi negativi, che serviranno a evitare rialzi smodati nell’attesa che le banche centrali intervengano con provvedimenti ad hoc in materia di mutui.
di Laura Fabbro
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