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Affitti brevi: previsioni boom in vista dell’estate

Si rimette a girare a pieno ritmo il motore degli affitti brevi. Le prossime vacanze di primavera daranno un assaggio sulla ripresa del turismo, ma sarà soprattutto l’estate a sancire il grande ritorno dello short rent. Perché, con il Covid che allenta la presa, viaggi e pernottamenti sono destinati a un rimbalzo ancora più deciso di quello visto nel 2020.

Una recente ricerca EY Future Travel Behaviours ha rilevato che nel 2021 oltre l’80% degli italiani è tornato a viaggiare per una vacanza, un dato in miglioramento rispetto al 2020 (70%). Ma sono soprattutto le intenzioni dichiarate per il 2022 a confermare questo trend: oltre il 60% del campione tornerà alle stesse abitudini di viaggio pre-pandemia e il 25% ha risposto che addirittura aumenterà il numero di viaggi, rispetto a quanto faceva prima che scoprissimo mascherina e distanziamento sociale.

A differenza dell’anno scorso, poi, quando a farla da padrone era stato il turismo soltanto domestico, i movimenti in ripresa riguarderanno anche gli stranieri: in gran parte saranno europei, ma qualcosa tornerà a muoversi anche da Stati Uniti e Medio Oriente.

Le nuove abitudini sul mercato degli affitti brevi

Eppure il settore non si appresa a vivere un mini-boom solo sulla base delle aspettative future. Un po’ a sorpresa, già i risultati del 2021 sono stati eccezionali in molti casi. E in un certo senso la pandemia può anche avere avuto effetti positivi. Da un lato, infatti, non appena si aprivano spiragli per viaggiare, molte persone hanno preferito l’affitto di una casa o un appartamento, al posto dell’hotel o del villaggio, così da non avere problemi di distanziamento sociale, condivisione di sale ristorante eccetera.

Ma in effetti, anche il forte ricorso allo smart working che ha caratterizzato la pandemia ha messo in moto un circolo virtuoso di affitti in zone di villeggiatura, in cui tanti nuclei hanno trascorso periodi prolungati di lavoro, ma lontano dai grandi centri.

Ecco allora che il colosso degli affitti brevi AirBnb, con i conti del 2021, ha fatto segnare il risultato migliore in assoluto relativo all’ultimo trimestre dell’anno, con 1,5 miliardi di dollari di ricavi (frutto di 11,3 miliardi come valore lordo delle prenotazioni), cioè il 38% in più rispetto allo stesso trimestre 2019 e +80% rispetto a quello del 2020.

L’analisi dei dati fornita da Airbnb conferma diversi trend emersi in pandemia. La durata media dei soggiorni si è allungata di circa il 15% e ora almeno la metà delle prenotazioni è per periodi superiori alla settimana e addirittura il 22% riguarda i cosiddetti long-term-stay, da 28 giorni in su. Ci sono diverse città, piccole o piccolissime, che hanno ricevuto per la prima volta una prenotazione dal portale e ora le operazioni relative a zone considerate non-urbane sono cresciute del 45% rispetto all’ultimo trimestre 2019.

L’effetto pandemia si è fatto sentire anche sugli operatori di casa nostra, naturalmente con volumi non paragonabili al colosso americano. Un operatore specializzato negli affitti brevi come Italianway ha chiuso il 2021 con +83% di notti vendute (163mila) rispetto al 2020. Stesso balzo anche per CleanBnb, property manager focalizzato sullo short rent (quotato in Borsa) che ha da poco diffuso i dati preliminari sul 2021: soggiorni gestiti pari a 31.039, con un incremento del 110% rispetto al 2020 e superiore del 15% anche rispetto al 2019.

Case isolate in cima alle preferenze estive

Intanto, proprio per cavalcare l’onda, si muove lo scenario delle agenzie immobiliari specializzate. All’inizio di febbraio, Solo Affitti Brevi (nata come spin-off di Solo Affitti) è divenuta ufficialmente una società autonoma, con un nuovo brand: Affitti Brevi Italia. “Dopo il periodo di incertezza, il settore ha dato segnali di energica ripresa e avrà un forte rilancio nei prossimi mesi. Gli stessi dati Istat confermano che l’extra alberghiero viene sempre più scelto dai turisti” secondo Massimo Magni, amministratore unico di Solo Affitti Brevi.

A questo fermento ha contribuito anche il contesto normativo, che negli ultimi tempi ha imposto agli hotel l’obbligo di richiedere il green pass ai clienti, mentre questo non è previsto per le locazioni residenziali turistiche, dal momento che il rischio di contatti con estranei è praticamente a zero.

Quali sono le prospettive per la primavera-estate 2022? Secondo Italianway, è già partita la corsa a a prenotare case isolate full optional, con diversi casi in cui vengono richiesti almeno 2 bagni, o la piscina e spazi esterni attrezzati, ad esempio con il barbecue. In modo particolare sul fronte degli stranieri, sono già ritornate le richiesta da parte di viaggiatori provenienti da Nord Europa e America, con esigenze sempre più sofisticate: sicurezza, comfort, possibilità di soggiorno in destinazioni fuori dai flussi turistici tradizionali, meno affollate, con spazi ampi per coniugare business e vacanza.

di Adriano Lovera

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