Sta diventando sempre più comune doversi spostare da casa in tempi brevi e dover, quindi, scegliere un’abitazione in affitto già arredata.
Nel caso di una casa “pronta per l’uso”, bisogna conoscere bene le norme che ne regolano la locazione, così da evitare situazioni sconvenienti o farsi trovare impreparati.
Affitto immobile arredato: cosa sapere sul contratto
È più comune, quando si cercano appartamenti già arredati, imbattersi in forme di contratti brevi, ma non per questo è vietato stipularne di diversi. Se si possiede un immobile già arredato è, infatti, possibile affittare con ogni tipologia di contratto a norma di legge.
Vediamone alcuni.
Contratto a canone libero
Il contratto di locazione abitativa più utilizzato è quello a canone libero. Per quanto riguarda: durata minima, modalità di rinnovo, recesso e altri termini rispetta in pieno la legge, ma trae la sua fortuna e il suo nome dalla possibilità che fornisce alle due parti di pattuire liberamente l’importo.
Per esempio, nei Comuni con un’alta densità abitativa, il locatore-proprietario può decidere di utilizzare, nel caso ci fossero, delle agevolazioni fiscali per proporre un importo adeguato al contesto.
Può anche decidere di utilizzare modelli contrattuali standard da far stipulare dalle associazioni locali rappresentative delle categorie dei proprietari e degli inquilini.
Questo tipo di contratto ha una validità di 3 anni, eventualmente prorogabili di altri due.
Contratto di locazione a uso transitorio
Nel caso in cui si avesse la necessità di affittare un immobile a breve termine, magari in un’altra città, può risultare conveniente stipulare un contratto di locazione a uso transitorio.
In questo modo il proprietario, previo pagamento, concede l’uso dell’appartamento all’inquilino per uno specifico e breve lasso di tempo che deve essere in linea con le motivazioni addotte da quest’ultimo.
- La durata di questo contratto va da 1 a 18 mesi massimo;
- la durata dell’esigenza e la motivazione devono essere esplicitate nel contratto, in caso contrario questo rientrerà nella disciplina ordinaria dalla durata di 4 anni + 4 anni.
Visto il suo intrinseco carattere di transitorietà, allo scadere dei termini, non è necessario notificare la disdetta: il contratto scadrà automaticamente alla fine del tempo indicato.
Rimanendo nei contratti di locazione a uso transitorio va fatta una precisazione per quello dedicato agli studenti fuori sede, la cui durata varia dai 6 ai 36 mesi.
In questo caso l’esigenza riguarda motivi di studio, quindi il canone stabilito deve attenersi a quello stipulato secondo gli accordi territoriali.
Leggi anche: CONTRATTO DI LOCAZIONE AD USO TRANSITORIO: COSA È E COME FUNZIONA
Affitto casa arredata: cosa deve esserci?
I vincoli sull’arredo non sono rigidi: le due parti possono liberamente accordarsi in merito a cosa deve essere presente in casa al momento dell’ingresso dell’inquilino.
È possibile che il proprietario fornisca anche solo una parte dell’arredamento come: cucina e bagno, lasciando la zona notte con le specifiche esigenze a carico dell’inquilino. O, contrariamente, una casa arredata può offrire tutto il necessario fino ai letti, gli armadi e la tv.
Indipendentemente da cosa verrà stabilito, è fondamentale che ci sia un accordo a certificare quanto deciso e a indicare i beni presenti nell’immobile al momento dell’ingresso dell’inquilino.
di Linda Compagnoni
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