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Agevolazioni fiscali sulla prima casa: un po’ di chiarezza

Chi acquista la prima casa ha diritto a una serie di agevolazioni fiscali che comprendono la riduzione dell’imposta di registro o dell’Iva e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e dei tributi speciali catastali. Non tutti, però, possono usufruire di questi benefici. Vediamo esattamente a chi spettano e in quali casi vengono persi.

Mai per gli immobili di lusso

La legge stabilisce che le agevolazioni fiscali relative all’acquisto della prima casa non possono essere attribuite nel caso di compravendita di un immobile di lusso. Ma come si fa a sapere se la casa che abbiamo intenzione di comprare rientra in questa categoria? Basta controllare il catasto. Sono considerati immobili di lusso quelli registrati come A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (palazzi di pregio artistico e storico). L’acquirente, inoltre, non deve essere titolare, nemmeno in comunione col coniuge, di diritti di proprietà o usufrutto su un’altra abitazione nello stesso territorio comunale.

Presupposto fondamentale: la residenza

L’acquirente deve avere la residenza all’interno del territorio comunale dove si trova l’immobile. E se la casa che vogliamo comprare è in un comune diverso? Nessun problema: a partire dalla data dell’atto di compravendita avremo 18 mesi di tempo per richiedere il trasferimento all’ufficio anagrafe.

I benefici rimangono anche in caso di vendita

Il titolare di una casa acquistata coi benefici deve conservare tale titolarità per almeno cinque anni. Nel caso di una cessione anticipata, tuttavia, non solo non perderebbe questo vantaggio ma potrebbe usufruirne anche per l’acquisto successivo. A una condizione, però: che il nuovo immobile venga comprato entro un anno e che sia sempre destinato a prima casa.

Locazione della prima casa

A volte capita che dopo avere goduto delle agevolazioni fiscali “prima casa” ci si debba trasferire altrove, prendendo un nuovo immobile in affitto e dando in locazione il proprio. Che cosa succede in questo caso? Nulla. La legge infatti obbliga a trasferirsi entro 18 mesi nel luogo in cui si trova la casa acquistata coi benefici, ma non impone di rimanervi per sempre.

di Laura Fabbro

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