Che cosa succede se, dopo avere acquistato un’abitazione con le agevolazioni per la prima casa, ci si trasferisce all’estero? Come spiega l’Agenzia delle Entrate attraverso la sua rivista online FiscoOggi.it, se sono passati meno di 5 anni si rischia di perdere lo sconto e di dovere restituire la somma risparmiata, a meno di non prendere alcuni accorgimenti. Ecco quali.
Che cosa prevede l’agevolazione prima casa
Ricordiamo – in maniera veloce e semplificata – che l’agevolazione prima casa permette di acquistare un immobile risparmiando sull’imposta di registro (al 2% anziché al 9%) e su quelle ipotecaria e catastale (per ognuna si versa la quota fissa di 50 euro).
Per potere beneficiare di queste misure il contribuente non deve possedere un altro immobile acquistato con la medesima agevolazione (o, se lo possiede, deve venderlo entro 12 mesi) e inoltre bisogna che la casa sia nel Comune dove ha la residenza o dove la trasferirà entro 18 mesi.
Quando si perde il Bonus prima casa
Si decade dalle agevolazioni e si deve pagare al fisco le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura ordinaria, oltre alla sanzione del 30% delle stesse imposte in questi casi:
- mendacità delle dichiarazioni;
- mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi;
- vendita dell’immobile prima che siano trascorsi 5 anni.
Se il contribuente si trasferisce all’estero dopo meno di 5 anni, dunque, rischia di incorrere nella decadenza. Per evitarlo deve:
- acquistare entro un anno un nuovo immobile da adibire a prima casa;
- procurarsi i documenti comprovanti sia il possesso dei requisiti necessari all’agevolazione (copia del nuovo rogito) sia la destinazione a dimora abituale della nuova casa (per esempio le bollette di acqua e gas);
- tradurre la documentazione in italiano;
- inviarli via Pec o raccomandata a/r all’ufficio dove è stato registrato il rogito del passaggio di proprietà precedente.
di Laura Fabbro
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