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Agevolazioni prima casa per residenti all’estero: ecco quando si possono ottenere

È possibile beneficiare dell’aliquota ridotta al 4%, che si applica in caso di acquisto della cosiddetta prima casa, anche se si risiede all’estero. Inoltre, l’eventuale vendita entro i 5 anni dalla data di acquisto non darà luogo a plusvalenza tassabile.

L’unica condizione per ottenere le agevolazioni previste è che, nei periodi di soggiorno trascorsi in Italia, quello acquistato sia l’immobile adibito ad abitazione principale. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 751 del 28 ottobre 2021.

Prima casa per residenti all’estero, IVA agevolata al 4%

Per usufruire dell’aliquota Iva al 4% bisogna essere in possesso dei requisiti cosiddetti “prima casa”. In particolare:

  • l’acquirente deve essere residente o stabilire, entro 18 mesi dalla compravendita, la residenza nel Comune ove è situata la nuova abitazione o, se diverso, in quello in cui lavora. Nel caso dei cittadini italiani emigrati all’estero è necessario che l’unità abitativa costituisca la prima casa nel nostro Paese, ma non c’è alcun obbligo di trasferire la residenza.
  • L’acquirente deve dichiarare di non essere titolare (esclusivo o in comunione con il coniuge) dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra abitazione nel Comune in cui è situato l’immobile e anche di non essere titolare, neppure per quote, di un’altra abitazione acquistata con le medesime agevolazioni su tutto il territorio nazionale

Sulla base di ciò, l’Agenzia delle Entrate ha confermato al contribuente che le si era rivolto la possibilità di usufruire dell’Iva al 4% sebbene non risieda in Italia e nonostante voglia concedere l’abitazione in comodato d’uso gratuito alla madre.

Nessuna plusvalenza in caso di vendita anticipata

Il discorso è simile anche per quanto riguarda il secondo quesito posto dal contribuente, ovvero se la vendita entro 5 anni dall’acquisto possa determinare una plusvalenza proprio a causa della sua residenza all’estero.

Se per la maggiora parte del periodo intercorso tra l’acquisto e la vendita, la casa è stata adibita ad abitazione principale del contribuente o di un suo familiare, allora non ci sarà una plusvalenza tassabile.

di Laura Fabbro

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