Un guasto imprevisto o una situazione di incuria possono rendere una casa inagibile, cioè temporaneamente non adatta a essere abitata. Nei casi in cui l’abitazione si trovi in un condominio, come bisogna comportarsi con le spese condominiali? È sempre obbligatorio pagarle, anche di fronte a perdite o a interventi straordinari che non ci permettono di vivere all’interno dell’abitazione? La risposta è sì. Vediamo perché.
Inagibilità dell’appartamento
Esaminiamo il caso di un appartamento che non può essere utilizzato per problematiche oggettive e non per una scelta personale del proprietario: le quote condominiali devono essere comunque versate. Il motivo è che si tratta di obbligazioni “propter rem”, che derivano cioè della comproprietà sulle parti comuni e sugli impianti. In altre parole, il fatto stesso di risiedere nell’edificio determina l’obbligatorietà del pagamento, a prescindere dall’utilizzo effettivo degli spazi. Del resto, è possibile entrare nel palazzo e quindi sfruttarne le parti comuni anche se il proprio appartamento è inagibile. Tuttavia, qualora l’utilizzo di certi servizi fosse calcolabile, come nel caso del riscaldamento centralizzato con contabilizzatori di calore, si potrebbe ottenere l’esenzione dal pagamento della quota derivante dal consumo.
Spese straordinarie
In alcuni casi possono risultare necessari interventi straordinari di natura urgente che, chiaramente, non erano stati messi a preventivo. Ci si può rifiutare di pagarli? No, perché l’obbligo non deriva dall’approvazione da parte dell’assemblea condominiale, ma dal fatto che si debba versare il compenso a un fornitore per un suo servizio. Eventualmente si potrà, in seguito, contestare l’operato dell’amministratore del condominio.
di Laura Fabbro
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