Da sempre, l’industria delle costruzioni rappresenta per l’Italia una componente rilevante per la produzione interna lorda. Ma in che direzione sta andando il paese a causa della scarsità dei materiali e l’aumento dei prezzi?
Le condizioni di reperibilità dei materiali, per l’intero comparto, non migliorano se paragonate all’anno appena concluso. Anzi sembra destinato a prolungarsi lo stato di stress che ha caratterizzato tutta la filiera degli approvvigionamenti, dando segnali di insostenibilità per alcuni operatori e settori. L’aumento vertiginoso dei costi di energia e l’incertezza relativa al conflitto tra Russia e Ucraina, aggiungono poi ulteriori elementi di criticità. Sto Italia, alla luce dell’attualità della tematica, ha deciso di analizzare la questione attraverso il punto di vista del suo Amministratore Delegato, alla guida dell’Azienda dal 2005.
I materiali più difficili da reperire
Tra i materiali più difficili da reperire, anche a causa delle complicanze dovute all’emergenza sanitaria ora in via di risoluzione, vi sono proprio quelli necessari alla realizzazione del cappotto termico (come ad esempio i materiali isolanti, gli elementi di fissaggio o le reti di armatura, ma anche i prodotti di finitura – le materie prime chimiche di base, sono presenti in ogni prodotto finito).
Il Gruppo, per affrontare questa mancanza, ha costituito una task force trasversale a livello europeo, nella quale sono confluiti tutti i responsabili della supply chain di ogni sussidiaria locale (circa 40 persone). Dall’inizio di questa attività, sono state quotidianamente condivise le esigenze di ogni Paese e contestualmente sono stati dirottati i prodotti, contravvenendo talvolta all’efficacia economica, il tutto con il fine di ottemperare alle necessità più impellenti.
Di fatto, si assiste oggi ad una crisi strutturale della supply chain e questo è il motivo per cui, con sempre più frequenza, si parla di ripensamento della stessa supply chain (temi come reshoring, backshoring e nearshoring, riemergono con forza, sui tavoli degli esperti di logistica).
Il circolo vizioso del rialzo dei prezzi: incentivi e carenza di materiali
Il programma di governo che punta all’efficienza energetica ha reso favorevole e conveniente l’attivazione dei lavori di riqualificazione. Per queste ragioni, la domanda del mercato è rimasta elevata in maniera costante, nonostante la crescita dei costi. Una domanda elevata e un’offerta non in grado di farvi fronte, rappresentano due fenomeni capaci di confluire in una spirale verso il rialzo dei prezzi.
“La maggior parte delle materie prime e dei prodotti finiti che fanno parte della gamma di soluzioni di Sto Italia, continua a registrare inesorabilmente rialzi relativi ai prezzi in acquisto. Se si comparano gli ultimi 12 mesi, gli aumenti a doppia cifra sono diventati pressoché costanti e si sono toccate punte a 3 cifre per molti prodotti” afferma Tanzini.
Ecobonus: tutti i pro e i contro, secondo Sto Italia
L’operazione Superbonus 110%, ovvero quella relativa alla detrazione sulle spese sostenute da chi decide di effettuare interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole ha rappresentato, nonostante la crisi delle materie prime, una buona spinta per il settore dell’edilizia in Italia, compensando talvolta le perdite di marginalità.
“Da questo punto di vista, possiamo semplicemente esprimere un parere favorevole, per come il governo ha condotto questa fase. Meno positiva è invece la nostra posizione sulle continue proposte di modifica delle regole, anche se fondate su principi condivisibili: mi riferisco per esempio al recente decreto legge anti-frode introdotto. Condivido in pieno il principio di legalità, ma ritengo profondamente controproducente la misura proposta che, tra l’altro, parrebbe nuovamente sotto valutazione. Suggerisco invece una severità esemplare, nel caso di frodi riscontrate: non è accettabile che una pratica virtuosa – quale quella adottata dal governo – debba essere messa in discussione per la spregiudicatezza di qualche soggetto criminale. Questo darebbe più garanzia di stabilità, per tutti gli attori che conducono le proprie attività nel rispetto del proprio dovere di responsabilità sociale” spiega l’AD della filiale italiana.
Prospettive sul 2022: come si delineerà il futuro
Per l’Italia, l’industria delle costruzioni rappresenta da sempre una componente rilevante ai fini della produzione interna lorda. La ripresa economica che sta caratterizzando il settore edile sta infatti contribuendo in maniera positiva alla ripresa più generale del Paese, sia direttamente e con l’indotto che è in grado di generare.
Il PNRR varato dal Governo Italiano, fa proprie e declina le proposte UE nell’ambito del “Green Deal” e nello specifico della strategia “A Renovation Wave for Europe”, con i suoi obiettivi di decarbonizzazione per il 2030 e per il quale si prevedano 35 milioni di edifici da riqualificare, in Europa.
“La carenza di materie prime nel resto dell’Europa, non si discosta molto da ciò che sta affrontando l’Italia. Questo è sostanzialmente il motivo per cui l’anno 2022 deve essere affrontato sì con fiducia, ma allo stesso tempo con molta prudenza. Bisognerebbe promuovere con convinzione l’integrazione di i diversi attori che operano in un cantiere, ovvero una filiera integrata che veda nella collaborazione e non nella competitività, la ragione del proprio risultato, anche economico. Somma di competenze e fiducia reciproca, saranno determinanti per qualsiasi sfida futura” conclude Sauro Tanzini, Amministratore Delegato di Sto Italia.
Questo post Approvvigionamento materie prime settore edilizio: prezzi in rialzo e domanda in aumento. Ecco il punto di Sto Italia é pubblicato da Immobiliare.it.