L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha modificato standard e tariffe per Comuni e aziende di igiene urbana, che per ogni via nella quale si svolge la raccolta dei rifiuti dovranno indicare:
- il giorno;
- la fascia oraria;
- lo spazzamento;
- la pulizia delle strade.
Inoltre le realtà dovranno:
- garantire almeno un’opzione di pagamento della Tari senza costi aggiuntivi;
- assicurare rateizzazioni con riguardo alle famiglie in difficoltà che fanno uso del bonus sociale per le utenze elettriche, idriche o del gas;
- attivare un numero verde gratuito per i contribuenti;
- assicurare la gratuità del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti;
- garantire i rimborsi degli importi non dovuti, o per gli interventi da attivare quando l’utente segnala un problema.
Queste modifiche vogliono garantire un miglioramento degli standard del servizio rifiuti in tutta la nazione. L’obiettivo è decisamente ambizioso, vista la disomogeneità dei problemi tra le diverse città e tra le diverse realtà all’interno di uno stesso centro abitato.
A rendere poi ulteriormente difficoltoso questo cambiamento partecipa anche la scadenza del 31 marzo per definire i singoli regolamenti per applicare il prossimo anno i nuovi parametri.
Potenziale proroga della scadenza a marzo
Il 31 marzo è anche la data stabilita per i bilanci preventivi e per le delibere Tari, data che i sindaci stanno chiedendo da tempo di posticipare o con la conversione del Milleproroghe o tramite il decreto Sostegni-ter.
I nuovi standard imposti dall’Arera sono tra le principali ragioni per le quali è stata richiesta la proroga. L’Ente però sostiene la necessità di stabilire ora le nuove regole anche per i costi che queste possono comportare nel piano tariffario, con gli investimenti necessari a renderle applicabili già il prossimo anno.
di Linda Compagnoni
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