Una vera e propria rivoluzione è quella annunciata nelle scorse ore dall’Agenzia delle Entrate: da novembre 2016 viene interrotta l’archiviazione cartacea di tutti i documenti relativi agli atti di pubblicità immobiliare – dalle trascrizioni sui pubblici registri (parliamo, ad esempio, di contratti di trasferimento di proprietà, di locazione, di consorzio…) alle iscrizioni ipotecarie, dalle cancellazioni alle altre formalità relative ai beni immobili. In altre parole, d’ora in poi ne verrà conservata solo la versione digitale.
Aldilà degli ovvi benefici in termini di impatto ambientale di questa decisione – che può sembrare strana per chi da anni ha digitalizzato la maggioranza degli aspetti della propria vita, personale e lavorativa – l’iniziativa ha dei vantaggi in termini di efficienza, trasparenza e contrazione dei costi della macchina amministrativa: la conservazione informatica e la digitalizzazione di questi documenti darà una bella spinta alla modernizzazione dell’intero sistema ipotecario e catastale del nostro Paese. È già in corso, infatti, un processo di digitalizzazione di tutto l’apparato – avviato nell’ambito del Sistema di Conservazione dei Documenti digitali (SCD) – e se già da maggio scorso gli atti di aggiornamento catastale vengono conservati digitalmente è ormai tempo di fare un passo ulteriore.
La conservazione solo su supporti informatici, nel dettaglio, riguarderà i seguenti elementi:
- il registro generale d’ordine
- i registri particolari delle trascrizioni, delle iscrizioni e delle annotazioni
- il registro delle comunicazioni con le relative comunicazioni di cancellazione.
Il provvedimento è stato emanato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, di concerto con il Ministero della Giustizia; il documento ufficiale è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 255/2016.
Fonte: https://www.immobiliare.it/news/arrivano-i-registri-digitali-per-l-immobiliare-28946