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Aumentano le categorie usuranti per accedere all’Ape sociale: ecco chi potrà chiedere la pensione anticipata dal 2022

La Manovra del Governo Draghi ha stanziato 600 milioni di euro da destinare alla previdenza. Una delle principali novità, come vi avevamo anticipato qualche giorno fa, riguarda Quota 100 che, è il caso di dirlo, andrà definitivamente in pensione il prossimo 31 dicembre. Arriverà infatti, almeno per tutto l’anno prossimo, la cosiddetta Quota 102 che consente di lasciare il lavoro a 64 anni di età se si avranno all’attivo 38 anni di contributi. Stando ai calcoli del Governo con questo sistema riusciranno ad andare in pensione 16.800 lavoratori, per arrivare ai 23mila previsti  nel 2023 e scendere a 15mila nel 2024 fino ai 5.500 nel 2025. Questo perché chi ha i requisiti per Quota 102 al 31 dicembre 2022 può fare domanda anche per accedere alla misura successivamente. Quanto costerà questa manovra? Le stime parlano di 1,7 miliardi per i prossimi tre anni. La pensione media con questo sistema si dovrebbe attestare a 26mila euro annui.

Resta Opzione Donna per le lavoratrici dipendenti e autonome

La Legge di Bilancio non ha cambiato invece alcun requisito per accedere a Opzione Donna, vale a dire la possibilità per le dipendenti di andare in pensione a 58 anni e per le autonome a 59 con 35 anni di contributi. Aderendo a questa misura l’assegno viene calcolato per intero con il classico metodo contributivo.

Le nuove otto categorie usuranti per accedere all’Ape sociale

Dal negoziato con i sindacati arrivano invece le novità per l’Ape sociale che è stata prorogata a tutto il 2022 e rafforzata. Ricordiamo che si tratta dell’eccezione per alcune categorie che possono accedere anticipatamente alla pensione, a 63 anni con 36 anni di contributi versati (30 nel caso dei disoccupati, dei disabili e dei caregiver), percependo fino a 1.500 euro lordi fino a quando non si rientra nei normali requisiti per andare in pensione.

Alle categorie che possono accedere all’Ape ne sono state aggiunte altre otto che, da adesso, rientrano fra quelle cosiddette gravose, ossia: insegnanti di scuola pre-primaria e primaria, magazzinieri, professioni qualificate nei servizi sociali e sanitari e in quelli personali, tecnici della salute, estetisti, artigiani, operai specializzati, agricoltori, operatori negli impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli e infine i conduttori di impianti e macchinari per estrazione e primo trattamento di minerali. Per edili e ceramisti i contributi necessari all’accesso sono stati ridotti a 32 anni e 63 anni d’età compiuta. Si prevede che questa misura coinvolgerà 21.200 lavoratori per un totale di 141,2 milioni di costo per il 2022.

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