Si torna a parlare di spese e consumi per la casa, e in particolare delle bollette di luce e gas che come sappiamo sono destinate ad aumentare nel corso delle prossime settimane. A questo proposito il Corriere della Sera ha fatto il punto in un’intervista a Roberto Cingolani, il Ministro della Transazione Ecologica, su quanto ci dobbiamo aspettare e quali sono i provvedimenti che il Governo prenderà per calmierare i costi.
Quanto costa la transazione ecologica
Su una cosa Roberto Cingolani non ha dubbi: per avere un approccio veramente sostenibile e attento all’ambiente il primo passo da fare è quello di occuparsi a fondo di come viene prodotta l’energia che utilizziamo.
E di conseguenza, in un momento di ripresa come quello attuale, c’è bisogno di più energia per produrre e accontentare una domanda crescente, circostanza che porta a un aumento delle materie prime. È il conto da pagare, dice Cingolani, per essere dipendenti da fonti di energia come quelle fossili, che si traducono però in un aumento in bolletta per i cittadini decisamente consistente.
I provvedimenti del Governo per contrastare l’aumento delle bollette
Secondo quanto dichiarato dal ministro il Governo sarebbe a lavoro per cercare di “capire il trend in atto e per avviare provvedimenti di mitigazione in tempo reale”. Intanto si stanno pianificando interventi sia a livello europeo sia globale, in attesa dei lavori preparatori della COP26 e del G20.
L’obiettivo, per l’Italia ma anche per l’Europa, è quello di arrivare entro il 2030 ad avere il 70% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, e ciò permetterebbe di non dover più rifornirsi da altri Paesi, abbattendo così i costi.
Roberto Cingolani ci tiene però a sottolineare quanto sia importante in questo senso la presenza di investitori privati, dal momento che con i soli investimenti pubblici non può essere possibile far fronte a tutto il fabbisogno. Ecco dunque che per fare ciò si è pensato di mettere in piedi nelle prossime settimane un calendario di aste certe, con regole semplificate che consentano così agli investitori di poter progettare con maggior sicurezza.
A oggi la risposta sembra essere positiva: alle ultime due aste di impianti da fonti rinnovabili per 2 Gigawatt hanno partecipato investitori per 0,4 Gigawatt.
di Francesca Lauritano
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