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Bioedilizia: dall’agricoltura i trend per una casa senza sprechi

Scarti industriali e soprattutto agricoli: è questa la nuova tendenza in fatto di materiali da impiegare per le finiture e per le strutture delle abitazioni. L’attenzione all’ambiente è un tema molto attuale nel nostro Paese, basti pensare che l’Italia è il quarto produttore di edifici in legno in Europa. Alla sostenibilità si aggiunge la filosofia dell’economia circolare, che si propone di combattere gli sprechi riutilizzando i materiali in successivi cicli produttivi.

Canapa al primo posto

La canapa è sinonimo di ecosostenibilità e anche nella bioedilizia vanta ormai una tradizione storicamente affermata. I motivi per sceglierla sono vari, a partire dalla filiera produttiva, che è molto meno energivora di parecchi altri materiali utilizzati in campo edile. Il canapulo, ovvero il risultato della lavorazione del legno di questa pianta, ha proprietà isolanti termo-acustiche e capacità di gestire l’umidità. Unita alla calce, la canapa è ottima sia per le costruzioni sia per le ristrutturazioni. In Olanda è stato completato il primo modulo di casa prefabbricata realizzato proprio con un particolare bio-composto a base di canapa.

Fibre vegetali, riso e uova

Mescolando fibre vegetali con argilla o cemento bianco, un legante naturale, si ottengono biomattoni che piacciono sempre di più anche alle aziende nostrane in quanto leggeri e antisismici. Tra i materiali di scarto, la paglia di riso è molto interessante perché si lega facilmente ad altri elementi e assicura una notevole resistenza meccanica. La lolla di riso e i gusci d’uova, costituiti da calcite, vengono impiegati per la realizzazione di malte e calci. Sempre dal riso possono anche nascere intonaci, finestre e isolanti prodotti a chilometro zero.

Fondi di caffè e pesce

L’economia circolare è una filosofia sempre più protagonista anche nell’arredamento: è stata, infatti, ideata una linea di arredi realizzati con fondi di caffè e farina di legno, assemblati senza usare collanti o resine. Arriva invece dall’Islanda l’idea di impiegare gli scarti di salmone e merluzzo per dare vita a rivestimenti originali per tavoli e sedie.

di Laura Fabbro

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