In arrivo aiuti concreti sul fronte affitto di immobili commerciali. Il decreto Rilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 maggio, prevede un nuovo credito d’imposta per imprese e professionisti che hanno contratti di locazione per i propri spazi di lavoro.
Bonus affitto: quali sono le novità
Un ulteriore passo in avanti in termini di aiuti concreti ai lavoratori in questo difficile momento post lockdown: dopo il bonus negozi e botteghe che era stato previsto di recente dal decreto Cura Italia, arriva il bonus affitti che estende la possibilità di ottenere un credito d’imposta a tutti coloro che pagano una locazione per un immobile a uso non abitativo.
Non solo, questa nuova agevolazione può essere riconosciuta anche a singoli professionisti e Enti del Terzo settore, non solo quindi alle imprese e agli immobili di categoria C/1. Il bonus può essere richiesto per marzo, aprile e maggio, non solamente per marzo come invece è per il bonus negozi e botteghe. Questo nuovo credito, inoltre, oltre a poter essere utilizzato direttamente può essere ceduto anche a banche o intermediari finanziari in generale.
Quali sono le condizioni da rispettare
Discriminante in questo senso sono i ricavi e i compensi: il nuovo bonus affitti infatti può essere richiesto solamente da coloro che non superano i 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto. Unica eccezione riguarda le strutture alberghiere che avranno modo di accedere a tale agevolazione indipendentemente dal giro d’affari. Altra condizione necessaria riguarda la riduzione delle entrate: sarà possibile richiedere il credito d’imposta solamente nel caso in cui si sia registrata nel trimestre di riferimento (quindi marzo, aprile e maggio 2020) una perdita di fatturato pari almeno al 50% rispetto a un anno fa.
Rientrano nel bonus affitti non solo i contratti di locazione, ma anche quelli di leasing o di concessione, sia per attività industriali, commerciali, artigianali, agricole e turistiche, sia per attività di lavoro autonomo.
Come funziona il bonus
Questo credito è riconosciuto per il 60% del canone versato nel trimestre di riferimento, per il periodo d’imposta del 2020. Si riduce però al 30% nel caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda che includono almeno un immobile a uso non abitativo per lo svolgimento dell’attività.
Il credito è utilizzabile in fase di dichiarazione dei redditi, in compensazione, ma può anche essere utilizzato direttamente attraverso la cessione del credito d’imposta al locatore oppure a istituti di credito o finanziari.
di Francesca Lauritano
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