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Bonus mobili 2021: che cosa rientra e quali i requisiti necessari – Tutto quello che devi sapere

Il Bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (devono appartenere alla classe energetica più efficiente), destinati ad arredare un immobile che è stato ristrutturato o che si sta ristrutturando. Il tetto di spesa massimo su cui calcolare la detrazione è di 16mila euro; quest’ultima viene poi ripartita in 10 quote annuali sempre dello stesso importo.

Cerchiamo quindi fare chiarezza su tutti i campi di applicazione di questo incentivo fiscale, perché c’è ancora tempo per approfittarne. Infatti la legge di bilancio n. 178/2020 ha prorogato la validità del Bonus mobili anche per il 2021. Vediamo insieme – e soprattutto in modo semplice – in quali casi è possibile godere dello sgravio, quali sono le condizioni necessarie e tutti gli elementi inclusi nella misura.

Fino a quando è valido: proroghe e scadenze

Innanzitutto una precisazione sui tempi. Il Bonus mobili, come abbiamo appena anticipato, è valido per tutto il 2021. Ma può essere richiesto solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2020.

Ciò significa, volendo considerare un esempio concreto, che se la ristrutturazione della casa (o dell’immobile, in generale) è iniziata a settembre del 2019, non potrai avere accesso alla detrazione di questo anno.

E se gli acquisti sono stati fatti lo scorso anno, nel 2020? Allora in questo caso è invece possibile fruire della detrazione anche se la ristrutturazione è incominciata nel 2019. Ma è comunque previsto un limite temporale da rispettare: il Bonus non è più valido se i lavori sono iniziati prima del 1° gennaio 2019, cioè se risalgono al 2018.

Quali sono i lavori che danno diritto al Bonus mobili?

Ribadiamo che requisiti fondamentali e indispensabili per ottenere il Bonus mobili 2021 sono:

  • che l’immobile sia di tipo residenziale
  • e che sia stato oggetto di ristrutturazione.

Non importa che i lavori siano su singole unità o su parti comuni di edifici: in entrambi i casi si può accedere all’agevolazione fiscale.

Vediamo ora più bel dettaglio di che tipo devono essere gli interventi per avere diritto allo sgravio.

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Consideriamo ancora una volta un esempio concreto: se si tinteggiano le pareti di casa, oppure se si sostituiscono gli infissi, si può quindi accedere al Bonus mobili 2021? La risposta è no: questi interventi vengono infatti considerati di manutenzione ordinaria e non danno diritto all’agevolazione.

In questa categoria, che quindi non permette l’accesso allo sgravio, rientrano anche:

  • sostituzione di pavimenti,
  • sostituzione di infissi esterni,
  • rifacimento di intonaci interni.

Gli interventi necessari

Purtroppo le definizioni fiscali e le categorie degli “addetti ai lavori” non sono sempre così chiare per tutti. Proviamo quindi a entrare più nello specifico per capire insieme che cosa si intende per manutenzione straordinaria, in che cosa consiste un restauro o una ristrutturazione edilizia. In questo modo sarà più semplice capire se si ha la possibilità di richiedere il Bonus mobili 2021.

Manutenzione straordinaria

  • Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione dei servizi igienici;
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
  • costruzione di scale interne;
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare;
  • gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, tra cui:
    • l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
    • l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore;
    • la sostituzione della caldaia.

Ristrutturazione edilizia

  • Modifica della facciata;
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone;
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
  • apertura di nuove porte e finestre;
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

Restauro e risanamento conservativo

  • Adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
  • ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio.

Manutenzione ordinaria, valida solo su parti condominiali

  • Tinteggiatura pareti e soffitti;
  • sostituzione di pavimenti;
  • sostituzione di infissi esterni;
  • rifacimento di intonaci;
  • sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni;
  • riparazione o sostituzione di cancelli o portoni;
  • riparazione delle grondaie;
  • riparazione delle mura di cinta.

Che cosa rientra

Fino a qui abbiamo visto quali sono i requisiti fondamentali per avere acceso al Bonus mobili 2021. Ma quali sono i mobili, gli elementi d’arredo e gli elettrodomestici che si possono comprare e che sono inclusi nelle detrazioni?

Cerchiamo di fare qualche esempio perché la vasta categoria “mobili nuovi” comprende:

  • letti,
  • armadi,
  • cassettiere,
  • librerie,
  • scrivanie,
  • tavoli,
  • sedie,
  • comodini,
  • divani,
  • poltrone,
  • credenze,
  • materassi,
  • illuminazione.

Sul fronte dei grandi elettromestici è importante premettere che la classe energetica deve essere la più alta prevista dall’attuale classificazione, cioè A. Soddisfatto questo requisito, rientrano:

  • frigoriferi,
  • congelatori,
  • lavatrici,
  • lavasciuga,
  • asciugatrici,
  • lavastoviglie,
  • forni,
  • stufe elettriche,
  • forni a microonde,
  • piastre riscaldanti elettriche,
  • ventilatori,
  • condizionatori.

Attenzione, infine, perché sono espressamente esclusi dal Bonus mobili le porte, le pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende, tendaggi e altri complementi di arredo.

Bonus elettrodomestici o Bonus mobili?

Chiariamolo: Bonus elettrodomestici e Bonus mobili indicano esattamente lo stesso tipo di agevolazione fiscale. Non si tratta, quindi, di due sgravi distinti che in qualche modo si possono sommare tra loro.

Il cosiddetto Bonus elettrodomestici indica forse in modo un po’ improprio tutta la categoria dei grandi elettrodomestici compresa all’interno del Bonus mobili.

Come ottenerlo

Il Bonus mobili si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche). Attenzione però: questa agevolazione spetta sempre solo al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di ristrutturazione (o che in alternativa ha scelto di cedere il credito o lo sconto in fattura).

Che cosa significa nel concreto? Facciamo un esempio: se le spese per i lavori sull’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, allora il Bonus mobili non si potrà applicare a nessuno dei due contribuenti.

I pagamenti

Quello della tracciabilità del pagamento è un requisito fondamentale per ottenere il Bonus mobili 2021. Chi acquista deve infatti obbligatoriamente usare carta di debito o credito; oppure ricorre a bonifico.

Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Mobili ed elettrodomestici acquistati con un finanziamento a rate: anche questa modalità di pagamento è consentita, ma a condizione che la società che eroga il finanziamento usi le modalità appena indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

Quante volte si può avere il Bonus?

La risposta è semplicemente: più di una volta. Il limite dei 16mila euro infatti riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione.

Quindi, chi ristruttura più unità immobiliari avrà diritto più volte all’agevolazione.

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