Tempo di vacanze, tempo per staccare la spina con tutto quello che ha a che fare con i ritmi di lavoro, con la città, l’inquinamento acustico e visivo.
La Toscana offre un sacco di spunti. Ad Italia ne ha raccolti un po’ che hanno l’aspetto e sapore delle fiabe. Vediamoli.
Parco dei Mostri, a Bomarzo in provincia di Viterbo
Parco dei Mostri o Bosco Sacro o Villa delle Meraviglie. Già il nome ci introduce in una fiaba. In effetti, chi c’è stato dice che il bosco lasci senza fiato.
Il Parco si estende su tre ettari, in una foresta di conifere e latifoglie, ma la sua particolarità è che è arricchito da sculture di basalto del XVI secolo che ricordano figure inquietanti, mitologiche ma anche divinità.
A commissionarle, a metà Cinquecento, fu il principe Orsini che chiamò l’architetto e antiquario Pirro Ligorio. Dedicato a sua moglie, il boschetto è tutto da scoprire, tra elementi fantastici e prospettici come la casa inclinata e statue che sembra possano essere ricondotte percorsi alchemici e che avevano colpito moltissimo persino Salvador Dalì.
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Bosco Monumentale del Sasseto, ai piedi del Castello di Torre Alfina
Realmente un posto incantato. Si trova nella Tuscia, ai piedi dello splendido Castello di Torre Alfina. “È una gioia per gli occhi vedere sentieri attraversati da rocce e massi che sembrano posati in un’epoca lontana da forzuti giganti” – racconta Ad Italia.
“Pieno di alberi secolari, muschi e siepi che creano una piacevole frescura dove ripararsi nelle calde giornate estive. Nei pressi della fortezza, si trova un piccolo viottolo nascosto che conduce a questo gioiello di varietà vegetali che ricorda quasi un immenso giardino delle fate.
Passeggiando si incontrano enormi tronchi cavi, fiori colorati, piccoli corsi d’acqua mentre nell’aria il melodioso canto degli uccelli regala l’idea di trovarsi in un micromondo perfetto“.
La Via di San Galgano e la Spada nella roccia
In questo angolo di natura e mitologia, si possono organizzare escursioni a piedi, in bici o a cavallo nella valle del fiume Merse e Chiusdino, in un territorio diviso tra le Crete Senesi e le prime propaggini nord-orientali delle Colline Metallifere della Maremma.
Le colline sono dolci e sono ricoperte da boschi di lecci, Castagni e Ginestre. Muline e abbazie come quella di San Galgano ricordano che la sua notorietà risale principalmente al periodo medievale.
Bosco delle Fate nel Parco delle Foreste Casentinesi
Sempre in Toscana, si trova uno dei più grandi patrimoni naturalistici italiani.
Nell’Appennino, all’interno delle province di Arezzo, Forlì e Firenze, c’è una grande area verde percorsa da torrenti, alberi secolari e tanta fauna (dai lupi, alle aquile reali alle cicogne nere).
Notevole è l’area protetta con un legname tanto pregiato da essere stato usato anche per la costruzione della Cupola del Brunelleschi. Altrettanto notevoli, la Scogliera delle Stimmate e, nel vicino prato, la Cappella degli Uccelli, fino al Bosco delle Fate, una foresta affascinante che si raggiunge superando i luoghi classici della Verna.
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