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Brexit: solo 180 bankers scelgono Milano dopo la fuga da Londra

Lo scorso 29 marzo è stato pubblicato il rapporto EY Brexit Tracker che il colosso di servizi di consulenza direzionale EY (già Ernst & Young) ha redatto a seguito dello studio condotto sulla ricollocazione sul territorio europeo dei bunkers inglesi, come conseguenza della Brexit. Un risultato inatteso se si pensa alle previsioni che, dal 2016 ad oggi, preoccupavano le maggiori società di consulenza e gli esperti del settore, da Wyman a Bruegel, passando per TheCityUk: solo 7.000 operatori dei 12.500 annunciati hanno lasciato la City scongiurando, così, uno scenario economico disastroso.

Pandemia e Brexit: com’è cambiato il panorama finanziario di Londra

Dopo quasi sei anni dal referendum che ha sancito l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea (avvenuta ufficialmente il 31 gennaio del 2020), i dati sull’esodo da Londra che ha coinvolto il settore finanziario sono ben più confortanti di quanto dichiarato nel 2016 dagli istituti di credito, i fondi e le assicurazioni inglesi. Si parlava di cifre che partivano da 12.500 bankers fino a toccare l’apice preoccupante di 100.000 professionisti coinvolti nella fuga dalla City, così come ipotizzato da un report del 2018 di TheCityUk, il gruppo di lobby finanziara più famoso della Gran Bretagna.
È stata la società di consulenza EY, invece, a smentire ogni previsione catastrofica avanzata negli ultimi anni con il suo rapporto EY Brexit Tracker, a disposizione degli operatori del settore dal 29 marzo scorso.
Sulla base dei dati raccolti è emerso che sono state solo 7.000 le personalità finanziarie che hanno abbandonato gli UK nel periodo post Brexit, per motivi principalmente di riassetto organizzativo dovuti all’arrivo della pandemia.

Se è vero che, fisicamente, i bankers non si trovano sul territorio anglosassone, restano comunque operativi a livello professionale grazie alle modalità di lavoro agile, diffusesi a macchia d’olio dal marzo del 2020 in poi, come l’home o lo smart working.

La classifica delle destinazioni europee scelte

Mentre Dublino è stata scelta da 36 aziende, seguita dal Lussemburgo con 29 società e Francoforte e Parigi con, rispettivamente, 23 e 21 realtà finanziare, la classifica delle destinazioni europee preferite dalle persone in fuga da Londra vede in testa Parigi, che è funta da calamita per oltre 2.800 professionisti grazie alla vicinanza e al conveniente collegamento ferroviario con la City.
Al secondo posto troviamo Francoforte e al terzo gradino del podio la capitale dell’Irlanda che ha, dalla sua, elementi come un notevole vantaggio fiscale, l’esigua distanza con Londra e, ultima ma non per importanza, la lingua parlata.
Resta fuori Milano, invece, dove solo 180 persone hanno deciso di stabilirsi, al contrario di quanto sperato dopo l’annuncio dell’esodo del 2016.

di Ludovica Russotti

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