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Casa e banda ultra larga: la fotografia del MISE nel 2017

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fotografato, grazie ai dati forniti dalle società di telecomunicazioni, la situazione della connessione con banda larga delle case italiane.

Gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga e le differenze regionali

Meno della metà delle abitazioni su territorio nazionale nel 2017 ha beneficiato della banda ultra larga (42,6%). Ma questo dato è destinato a salire: entro la fine del 2018 la previsione è del 62,5% delle case coperte, percentuale che aumenterà ancora nell’anno successivo fino ad arrivare al 79,1%. Bisognerà aspettare il 2020 perché la totalità delle case italiane possa contare su una connessione di almeno 30 megabit al secondo, così come è stato previsto dal piano Banda Ultra Larga.

I piani del governo avevano come obiettivo quello di portare una copertura di 100 megabit al secondo all’85% delle abitazioni, sempre entro il 2020, anche se le stime prevedono che la percentuale delle case raggiunte dal servizio entro quel periodo sarà notevolmente più bassa: 53,5%. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, che prevede anche che a scuole e ospedali vengano garantiti almeno i 100 megabit al secondo, sono stati già stanziati 5 miliardi di euro

Dall’analisi si scopre anche che il livello di copertura differisce molto da regione in regione. La Calabria guida la classifica delle regioni che godono già della banda ultra larga: il 70% della abitazioni qui è infatti già coperto dal servizio. Bene anche la Puglia (68%) e la Basilicata, comunque sopra la soglia del 50%.  Lombardia e Sicilia poco sotto, con il 49% di abitazioni con banda ultra larga, seguite dal Lazio (35,7%) e dalla Valle d’Aosta, la regione meno servita con appena il 10% .

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