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Case per studenti: apriranno 5 nuove strutture, per un totale di 1.834 posti letto

Sono ferme le lezioni in presenza, ma non gli investimenti per la residenzialità universitaria. Anzi, secondo qualcuno è proprio adesso il momento di premere il pedale dell’acceleratore e creare nuove offerte per gli studenti e anche per i giovani lavoratori. A pensarla così è Camplus, provider di housing per studenti universitari in Italia, che ha annunciato l’apertura entro settembre 2021 di 5 nuovi campus in Italia – oltre ai tre già inaugurati nei mesi scorsi a Pavia, Torino e Bologna, – più uno in Spagna. Un’operazione da 141 milioni di euro.

Nuove residenze per studenti: ecco dove

Le nuove strutture sorgeranno nelle città universitarie di Torino, Roma, Bologna e Firenze e garantiranno 1.834 posti letto in totale. Se si conta anche la residenza studentesca di Siviglia, Camplus arriverà così a un totale di 10mila letti per ragazzi.

Ci sarà qualcuno a occuparli? Le previsioni sono ottimistiche. C’è, ad esempio, chi ha preferito trascorrere il lockdown nella città scelta per gli studi, senza ritornare nella casa natale. Inoltre, quando la pandemia terminerà, si dovrebbe assistere a una ripresa della domanda, sebbene diversa rispetto a quella di prima: flessibile, intermittente, molto attenta al rapporto qualità/prezzo.

Il nuovo modello per gli studenti

L’offerta dovrà dunque prevedere soluzioni più ibride, un mix tra la formula dello studentato e quella dell’ostello. Il tutto da considerare come affitto breve. Il più delle volte la presenza a lezione è infatti concentrata in pochi giorni o poche settimane e uno studente non avrebbe bisogno della stanza tutto l’anno.

Inoltre, dopo l’esperienza del lockdown, potrebbe si potrebbe essere più disposti a pagare un canone maggiore se venissero garantiti alcuni servizi come la mensa, la palestra, spazi verdi e, in generale, una migliore vivibilità. Già tra il 2014 e il 2019, i volumi di investimento nelle residenze per studenti sono cresciuti del 135%, anche se l’Italia dovrebbe recuperare il gap che ancora esiste con agli altri Paesi d’Europa sulle residenze universitarie.

di Giulia Dallagiovanna

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