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Case vacanza: come difendersi dalle truffe online e partire senza pensieri

Fino a qualche anno fa il primo passo per affittare una casa vacanza era quello di rivolgersi a un’agenzia di viaggi. Oggi, invece, la prima mossa per trovare un appartamento in una località turistica è cercare su internet l’occasione migliore. La ricerca si semplifica e si velocizza, ma cresce anche la possibilità di incorrere in truffe. Un recente articolo del Corriere della Sera fornisce alcuni consigli pratici per destreggiarsi nella giungla delle case vacanza senza uscirne con le ossa rotte.

Il rischio di truffe si riduce se vi rivolgete a piattaforme di affitti consolidate: in molti casi sono queste ultime a farsi carico di trattenere la cifra dovuta, girandola a chi affitta solo dopo il check-in dell’ospite; è possibile leggere le recensioni dei clienti precedenti e, in caso di esperienza negativa, effettuare una segnalazione alla piattaforma stessa. Un ulteriore consiglio: diffidate di chi utilizza i siti di annunci come “esca” e poi vi chiede di effettuare il pagamento al di fuori per evitarvi spese di servizio o commissioni.

Se invece decidete di rivolgervi a un privato, ad esempio tramite un sito di annunci online, non scordatevi di effettuare verifiche incrociate. Quali? Partite dal prezzo: se è molto più basso della media della zona, iniziate a farvi qualche domanda. Poi il testo dell’annuncio: copiatelo e incollatelo nel form di ricerca Google. Se doveste trovarne di simili in località differenti, ecco un altro campanello d’allarme. E infine le foto: provate a cercarle su Google con la ricerca per immagini e verificate che non siano state copiate da altri annunci. Dopo queste prime verifiche provate a contattare il proprietario: chiedetegli una copia del documento d’identità (non la patente perché non vi è indicato il luogo di residenza) e del codice fiscale. In questo modo potrete verificare se l’immobile indicato nell’annuncio appartiene veramente al vostro interlocutore: se disponete dello Spid basterà andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate e accedere alla pagina delle “risultanze catastali”.

Infine, se tutti gli step precedenti sono stati superati senza intoppi, è il momento di farsi inviare una copia del contratto ed effettuare il pagamento. Meglio se con una caparra da versare sull’IBAN fornito dal proprietario. Proprio il codice IBAN vi servirà per un ultimo controllo: alcuni siti web permettono di sapere in pochi secondi in quale filiale bancaria è acceso il conto. Controllate che l’IBAN coincida con quello indicato sui documenti e poi, finalmente, sarà il momento di partire.

di Giovanni Marrucci

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