Palazzo Marino perde la causa contro la maison Versace. Il Tribunale ha accolto la domanda della casa di moda contro lo stop al contratto d’affitto non rinnovato per uno spazio nella Galleria di Milano. E ora il Comune dovrà risarcire Versace per un decreto ingiuntivo di oltre 750 mila euro. La prima parte di questa lite giudiziaria finisce così: uno a zero per Versace.
La causa legale si era scatenata dopo il mancato rinnovo del contratto di affitto. Per questo, la casa di moda Versace aveva chiesto un risarcimento del danno al Comune, che ha già rimandato tutto al Tar.
Gare pubbliche per assegnare i negozi
Le polemiche furono sollevate dal cambio di insegne in Galleria, una operazione che fruttò 15milioni di euro ai privati, mentre il Comune, proprietario dei locali, dovette accontentarsi del raddoppio del canone di locazione, passato da 302mila euro l’anno a 732mila.
La convenzione del Comune non prevedeva l’obbligo di indire una gara pubblica per assegnare gli spazi dei negozi. A nulla valsero le richieste di cambiare regole sollevate dall’allora presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo. Ma, nel 2019, l’assessore al Demanio Roberto Tasca decise che gli spazi della Galleria potevano essere concessi solo con gara pubblica con l’unica eccezione per i negozi storici. Una corsa contro il tempo persa, perché nel 2020 sono scaduti i termini della concessione e nel frattempo, un anno prima, Versace aveva chiesto al Comune il rinnovo della concessione e, prima di ottenere una risposta, aveva già presentato ricorso contro queste nuove regole.
Il Tar ribalterà la sentenza?
Palazzo Marino confida nei giudici amministrativi che, in effetti, stando alle analoghe vertenze, il Tar Lombardia ha dato ragione agli enti comunali. Nei precedenti casi, i giudici amministrativi hanno stabilito che non è possibile garantire il diritto al rinnovo delle concessioni affidate senza gara, ovvero il diritto, ad esso alternativo, alla corresponsione di un’indennità in caso di mancato rinnovo.
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