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Centri commerciali: gli effetti della pandemia nello studio di World Capital

È il nuovo Snapshot “L’impatto del Covid sui centri commerciali” realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital a indagare sugli effetti che la pandemia ha avuto su diverse asset class immobiliari, tra cui il settore retail.

Lo studio rivela che, anche se in misure effettivamente diverse, tutte le categorie merceologiche hanno registrato evidenti flessioni delle vendite. La performance peggiore va al segmento della ristorazione, che segna una contrazione del 45,8%. Seguono abbigliamento e calzature (circa -34,5%), poi attività di servizio (-33,9%), servizi sanitari e alla persona (-30,9%),
cultura e tempo libero (-29,1%), beni per la casa (-15,9%) ed elettronica di consumo (-13,5%).

Centri commerciali tra perdite e affluenza

Il CNCC (Consiglio Nazionale Centri Commerciali) – insieme a Confesercenti, Confcommercio, Confimprese, Federdistribuzione, Coop, Conad – ha stimato che le perdite di fatturato in questo specifico segmento si aggirano attualmente intorno ai 400 milioni di euro a settimana, con un calo degli ingressi di circa il 50% rispetto ai mesi del 2020 precedenti alla pandemia.

La ripresa delle attività commerciali e la riapertura dei negozi durante i weekend contribuiranno sicuramente a dare maggior respiro al settore del retail. Un’asset class di grande appeal per gli investitori, che nel 2019 (primi 3 Q) si classificava al terzo posto della graduatoria delle tipologie di beni immobiliari che attirano maggiori investimenti con un volume pari a 7,2 miliardi di euro, ovvero +40% rispetto allo stesso periodo 2018. Focalizzandoci sul segmento dei centri commerciali, tale settore rappresenta in Italia una grande fonte occupazionale, annoverando al suo interno 700.000 lavoratori.

Andrea Faini, CEO di World Capital

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