Controsoffitto: “Nelle costruzioni edilizie, struttura leggera appesa al solaio o al tetto, e da questi indipendente, che forma una superficie piana o variamente curva funzionante da soffitto. Viene in genere costruito per nascondere tubazioni idrauliche o elettriche, per ottenere un soppalco o per motivi estetici”.
Recita così il vocabolario Treccani.it alla voce “controsoffitto”, ma continuiamo a indagare su questo elemento architettonico così prezioso e versatile, che molto spesso può fornire la giusta soluzione per risolvere problemi di diverso tipo all’interno delle nostre abitazioni o nei luoghi di lavoro.
A cosa serve il controsoffitto
Sono diverse le funzioni che può avere un controsoffitto.
Da una parte, si può realizzare un soppalco per sfruttare al meglio lo sviluppo verticale di ambienti molto alti, dall’altra può essere utilizzato per coprire tubazioni che non si desidera vedere o ancora la scelta di realizzare un controsoffitto può servire per abbassare l’altezza di una stanza e ottenere dei vantaggi dal punto di vista del risparmio energetico, riducendo ad esempio le spese per riscaldare o raffrescare uno spazio.
Non solo: oltre a una funzione coibentante, un controsoffitto può favorire un miglioramento dell’acustica, riducendo l’eco che si produce nelle stanze particolarmente alte.
Il controsoffitto può infine rappresentare una scelta decorativa, per cambiare il look di un ambiente.
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Quanti tipi di controsoffitto esistono?
Esistono diversi tipi di controsoffitto, capaci di rispondere alle più svariate esigenze. In base alla nostra situazione e all’utilizzo che desideriamo fare del controsoffitto potremo scegliere fra:
- Un controsoffitto chiuso ma ispezionabile: che copra ciò che non desideriamo mostrare, ma che al tempo stesso possa essere all’occorrenza “aperto”, accessibile in caso di necessità. Prendiamo, ad esempio, la situazione in cui la scelta di un controsoffitto è stata elaborata per non mostrare delle tubature: coprire elementi non gradevoli alla vista è un desiderio imprescindibile, ma è bene che, se necessario per un intervento, le tubature possano essere raggiunte.
- Un controsoffitto chiuso non ispezionabile: questa soluzione è adatta quando desideriamo correggere “un inestetismo” e ciò che andiamo a coprire non necessita di interventi o manutenzione.
- Un controsoffitto aperto: quest’ultima tipologia viene scelta per valorizzare il soffitto e creare suggestivi effetti di luce e ombreggiature. Il controsoffitto aperto può essere grigliato, lamellare oppure cassettonato.
- Un controsoffitto teso: è la tipologia più innovativa. Può essere impiegato in tutti i tipi di intervento in cui occorre rapidità, sicurezza e grande effetto estetico. Il sistema consiste in una serie di profili particolari di forme svariate fissati a parete allo scopo di ancorare dei tessuti elastici che, una volta tesi, coprono con qualsiasi forma l’area progettata.
Quanto costa il controsoffitto al metro quadro?
Non esiste un prezzo fisso al metro quadrato per la realizzazione del cartongesso.
Le variabili in gioco sono come sempre il luogo in cui un intervento viene realizzato, la tipologia di controsoffitto che si desidera realizzare e l’azienda o l’artigiano a cui ci si rivolge per effettuare l’opera.
Tuttavia, è possibile dare un prezziario a scopo indicativo per questo tipo di interventi.
Per un controsoffitto in cartongesso semplice i prezzi al metro quadrato vanno dai 30 ai 50 euro; per un controsoffitto in cartongesso che preveda l’inserimento di faretti o punti luce al suo interno le cifre si attestano fra i 50 e i 70 euro al metro quadrato; per un controsoffitto in cartongesso con isolamento, invece, si può spendere fra i 40 e i 60 euro al metro quadrato.
di Anna Barbetta
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