Lo sappiamo, la pandemia da Covid-19 ha modificato diverse abitudini e attività, tra queste indubbiamente rientra il modo di lavorare.
Tra i primi cambiamenti che è stato necessario effettuare con lo smart working rientra l’assestamento degli spazi domestici per svolgere attività prolungate di lavoro al computer.
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È diventato necessario avere delle buone cuffie con un buon microfono, una scrivania ben organizzata, una sedia comoda e magari tutto in una stanza dedicata.
Tra questi molti assestamenti, la sedia è forse uno dei più importanti: sceglierla non è così semplice e non ne esiste una “per il mal di schiena”.
La sedia da lavoro, dovendo rispecchiare molte e diverse necessità, è certamente l’accessorio più personale e soggettivo di tutti.
Quali elementi considerare per scegliere la sedia da lavoro?
Circa il 60% della popolazione dei Paesi industrializzati ha problemi di mal di schiena derivanti prevalentemente dalle molte ore passate seduti, quindi scegliere la sedia perfetta per se stessi è fondamentale.
Ecco alcune considerazioni su noi stessi che vanno effettuate prima di scegliere una sedia da lavoro:
- il peso;
- l’altezza;
- le ore di lavoro;
- gli spazi di lavoro;
- eventuali problemi fisici quali dolori alla cervicale, ai lombari e così via.
Una volta messe a fuoco le nostre caratteristiche e individuati i nostri bisogni, è il momento di scegliere il tipo di sedia ergonomica più adeguata e considerare, quindi:
- il materiale del rivestimento e della struttura;
- l’ampiezza della seduta;
- lo schienale reclinabile;
- la regolabilità dell’altezza;
- l’eventuale presenza di ruote;
- la presenza di diversi supporti in zone specifiche (cuscinetto per i lombari, poggia testa e altri);
- la possibilità di allungare o no le gambe;
- i supporti per le braccia.
Insomma, per lavorare meglio senza stressare eccessivamente il corpo, è necessario scegliere un prodotto in grado di garantire una corretta postura e un’alta personalizzazione nel sostegno alle zone più problematiche.
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