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Compravendite e affitti: l’andamento fotografato dal Rapporto Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate

Sul sito dell’Agenzie delle Entrate è disponibile il nuovo Rapporto immobiliare residenziale, lo studio curato dall’OMI (Osservatorio sul Mercato Immobiliare) che si concentra sulle dinamiche del mercato durante un anno particolarmente difficile sotto molti punti di vista come lo scorso.

L’ampia analisi è dedicata a:

  • compravendite;
  • mutui ipotecari;
  • lo scenario delle principali città;
  • locazioni.

Cerchiamo ora di individuare i punti salienti del documento per mettere in luce i principali trend riscontrati.

Compravendite: interrotta una crescita che durava dal 2014

Il 2020, complessivamente, si chiude con il segno meno per quanto riguarda le compravendite immobiliari. Il calo cioè è di quasi l’8%, con circa 46mila unità in meno rispetto al 2019. E in questo modo ha avuto fine la crescita dei volumi di compravendita che proseguiva in maniera ininterrotta dal 2014 con un tasso di crescita medio annuo attorno al 7,5%.

Analizzando più nel dettaglio l’andamento del mercato, merge chiaramente quali sono stati gli effetti della pandemia: nel primo trimestre del 2020 cominciano a manifestarsi le ripercussioni del blocco delle attività economiche avviate a marzo.

Nel secondo trimestre 2020 il calo raggiunge i valori più considerevoli, ma nel terzo, grazie anche alla graduale ripresa delle attività, il mercato residenziale cresce più delle attese, in particolare nei comuni non capoluogo.

Infine, nel quarto trimestre si rilevano in tutte le aree del Paese volumi di compravendita di abitazioni in crescita rispetto al 2019.

Mutui: il maggior calo al Sud e nelle Isole

Nel corso del 2020 i mutui ipotecari sono in calo del 4,8% rispetto all’anno precedente. Tra le aree del Paese, il Nord Ovest e il Centro, che rappresentano insieme quasi il 60% del mercato dei mutui, hanno evidenziato cali in linea con la media nazionale.

Al Nord Est la contrazione è inferiore al 3% e l’incidenza degli acquisti assistiti da mutui ipotecari cresce di due punti superando il 55%.

Nel Sud, e in particolare nelle Isole, le compravendite con mutuo hanno subito il maggior calo e l’incidenza degli acquisti con mutuo supera di poco il 40% delle compravendite di abitazioni.

Mercato in contrazione in tutte le principali città italiane

Le più grandi città italiane non sono state certo un’eccezione rispetto al trend nazionale e registrano tutte rilevanti contrazioni delle compravendite, che nel complesso superano il 13%.

Milano, che nel 2019 aveva mostrato l’incremento di transazioni più rilevante, nel 2020 riporta invece il maggiore calo (-17,6%), seguita da Bologna, Firenze e Napoli. A Genova e a Roma, anche se tra le grandi città quelle con i cali minori, gli scambi diminuiscono di circa il 10%.

Locazioni, soffrono di più i contratti di lungo periodo

Per avere una prospettiva il più ampia possibile, il Rapporto Immobiliare segnala che nel 2020 il numero complessivo di contratti, inclusi quelli relativi agli immobili locati in parte o per usi non abitativi, ha subito un calo di circa il 12% circa rispetto al 2019.

Tali contratti hanno interessato quasi 1,9 milioni di immobili, l’80% dei quali circa locati per intero. Lo shock più forte, con una caduta superiore al 20%, ha colpito in particolare il comparto del non residenziale.

Gli immobili locati sono complessivamente diminuiti di circa il 10% anche se, nel dettaglio dei singoli segmenti, le variazioni si presentano molto diversificate. In particolare, i contratti ordinari di lungo periodo, che pesano per oltre il 50% sul totale del mercato, hanno sofferto il calo maggiore, -16,7%.

Più contenuta è stata la perdita nell’ambito dei contratti di durata inferiore ai tre anni: -10,7% per quelli ordinari, -6,6% per quelli destinati agli studenti.

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