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Condominio: si può sostare nel cortile?

In ogni condominio, specie se grande, a tutte le ore c’è un viavai di persone, non solo a piedi, ma ovviamente anche con autovetture, moto e motorini.

Spesso, sono presenti box o posti auto ma, nonostante ciò, può capitare di avere la necessità di fermarsi il più possibile vicino all’ingresso, magari per accompagnare una persona anziana con problemi di deambulazione o semplicemente per scaricare la spesa.

Occorre sempre il buon senso ed è meglio non occupare lo spazio di tutti troppo a lungo.

Parcheggio in cortile: quali sono le regole?

Vediamo come vanno usati gli spazi comuni per il parcheggio o la sosta temporanea da parte dei condomini, per quanto tempo si può sostare e cosa si può fare in caso di inosservanza delle regole.

Uso corretto del cortile condominiale

In base alla legge, il cortile condominiale è una parte comune dell’edificio e, pertanto, appartiene a tutti i condomini allo stesso modo, a meno che esso o parti di esso non siano stati attribuiti in proprietà esclusiva a qualcuno, ma ciò deve risultare negli atti di acquisto delle unità immobiliari.

A parte questi casi particolari, dunque, il cortile condominiale è un bene comune: l’articolo 1102 del Codice Civile sancisce che il suo utilizzo deve essere paritario da parte di tutti e non esclusivo di qualcuno, che ognuno può usarlo senza impedirne l’uso o l’accesso agli altri e che la sua destinazione d’uso non deve essere modificata, a meno che non vi sia il consenso di tutti i condomini con voto in assemblea a mutarne le finalità, per esempio trasformandolo in parcheggio o giardino.


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La funzione principale del cortile è garantire aria e luce alle unità abitative che vi si affacciano, ma esso può servire anche per il transito, la sosta o il parcheggio di veicoli, qualora il regolamento condominiale o specifiche delibere assembleari lo prevedano.

Parcheggio e sosta nel cortile condominiale

Il parcheggio nel cortile deve essere regolamentato in modo da consentirne l’utilizzo a tutti i condomini in ugual misura, senza che ci siano prevaricazioni di qualcuno a discapito degli altri.

Viceversa, in qualche caso il regolamento condominiale o apposite delibere dell’assemblea potrebbero anche prevedere espressamente il divieto di sosta, per esempio per favorirne un uso diverso, come spazio di gioco per i bambini, o per consentire la sosta solo di biciclette e motorini: a tale scopo, possono venire installati dei dissuasori, ossia degli ostacoli fissi che impediscano l’accesso o il parcheggio di autovetture in determinate parti del cortile o davanti ai portoni.

Violazione delle regole: cosa fare?

Se qualcuno tende ad approfittare dell’uso degli spazi comuni troppo a lungo, o, peggio ancora, se nel farlo impedisce agli altri di usare il cortile, di passarvi o accedervi, occorre segnalarlo all’amministratore o all’assemblea di condominio.

Questi possono intervenire per disciplinare le modalità di utilizzo delle parti comuni con specifiche pronunce, lettere di richiamo ad hoc o delibere generali, in modo da far cessare questi comportamenti scorretti.

Nel caso ciò non basti, occorre rivolgersi al Tribunale per dirimere la questione e far valere le regole.

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