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Congedo parentale: ampliamenti e novità

Buone nuove per tutti i genitori: il Consiglio dei Ministri del 31 marzo 2022, per allinearsi alle disposizioni dell’Unione Europea, ha introdotto alcune novità relative ai congedi parentali. L’obiettivo principale è quello di distribuire al meglio i carichi di cura fra i genitori, incentivando la parità di genere. I cambiamenti volti a raccogliere le direttive comunitarie sono raccolti all’interno di due decreti legislativi proposti dal Ministro Andrea Orlando. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Raddoppia il congedo di paternità

Passano da 5 a 10 i giorni lavorativi di congedo di paternità fruibili dal padre. Il genitore potrà beneficiare del congedo nel periodo che va dai due mesi precedenti ai cinque mesi successivi al parto e sarà a disposizione sia in caso di nascita che di morte perinatale del bambino.

Congedo per genitore solo

Passa da 10 a 11 mesi la durata del congedo per i genitori soli. La misura vuole agevolare ulteriormente i nuclei familiari monoparentali, ancora più bisognosi di supporto.

L’indennità

Un’altra importante novità riguarda l’indennità. Spiega in una nota il ministro Orlando: “Il livello della relativa indennità è del 30 per cento della retribuzione, nella misura di tre mesi intrasferibili per ciascun genitore, per un periodo totale complessivo pari a sei mesi. Ad esso si aggiunge un ulteriore periodo di tre mesi, trasferibile tra i genitori e fruibile in alternativa tra loro, cui è connessa un’indennità pari al 30 cento della retribuzione. Pertanto, fermi restando i limiti massimi di congedo parentale fruibili dai genitori, i mesi di congedo parentale coperto da indennità sono aumentati da sei a nove in totale”.

Per i figli con disabilità grave il periodo dell’indennità spettante ai genitori, in alternativa tra loro, si prolunga sino a tre anni.

Fino ai 12 anni

Si alza anche l’età per la quale i genitori possono beneficiare del congedo parentale. Da un limite iniziale di 6 anni oggi si passa ai 12 anni di età, anche per genitori affidatari e adottivi.

Smart working e lavoro autonomo

Verrà garantita precedenza alle richieste di lavoro in smart working per i lavoratori con figli fino ai 12 anni di età. Non esiste invece limite di età nel caso di figli portatori di disabilità. Come chiarito dal ministero del Lavoro eventuali accordi di smart working non devono portare alla penalizzazione del soggetto richiedente, che non deve quindi essere né demansionato, né sanzionato o addirittura licenziato.

Esteso anche il diritto all’indennità di maternità per le lavoratrici autonome e le libere professioniste, anche in caso di astensione anticipata dal lavoro per gravidanza a rischio.

di Anna Barbetta

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