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Da capannone industriale a opportunità di investimento

La rigenerazione urbana deve passare attraverso la riqualificazione delle moltissime aree dismesse e dei capannoni industriali inutilizzati. Ne sono convinti i principali protagonisti della Construction Conference che si è appena svolta a Padova e il cui focus è stato proprio “come creare valore con la trasformazione delle strutture abbandonate”. Un patrimonio immobiliare potenziale, che già altre realtà industriali tipo la Ruhr in Germania e molte città come Berlino, Parigi, Porto e Lubiana hanno capito di dover sfruttare.

Business e rigenerazione

I promotori dell’evento si sono concentrati sul potenziale del Nord Est, dove le opportunità per la rigenerazione urbana non mancano, anzi: solo in Veneto ci sono oltre 90 mila capannoni industriali situati in zone che occupano il 18,4% dell’area edificata regionale. Bene, almeno 1 su 10 è abbandonato o inutilizzato. E proprio le aree di crisi industriale costituiscono l’ambito territoriale dalle maggiori potenzialità, specie per il settore della logistica, come hanno intuito alcuni investitori quali Despar e Amazon.

Un segnale positivo anche per le periferie urbane

In Veneto, e non solo, le aree degradate sono spesso anche all’interno dei contesti urbani, che però negli ultimi anni hanno suscitato l’interesse degli investitori, pronti a farle rinascere con nuovi usi, spesso aperti ai cittadini. Sebbene il congelamento dei fondi per il Piano periferie abbia rallentato alcuni progetti, sono numerose le iniziative per riqualificare i quartieri problematici, basti pensare alle aree delle fiere di Verona e Padova o al concorso internazionale lanciato a Padova per realizzare un campus dell’università nell’ex caserma Piave.

di Laura Fabbro

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