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Dal centro alla periferia

Buone notizie sul fronte immobiliare: è vero che, dopo il picco del 2019, gli investimenti quest’anno non supereranno i 5 miliardi, ma già nel 2021 si tornerà a viaggiare sui tradizionali 8 miliardi anche grazie ai bassissimi tassi di interesse sui mutui. Il mercato dunque regge, ma esce trasformato dall’emergenza sanitaria. Come illustrato in un recente articolo de La Repubblica.it, la pandemia ha infatti portato a nuove tendenze nella ricerca di casa che si possono riassumere in due parole: metratura e verde.

Sostenibilità, efficienza e aree verdi

Se prima del Covid-19 nei grandi centri a farla da padrona erano gli immobili piccoli, adesso l’offerta di monolocali sembra superare di gran lunga la domanda. Chi cerca casa, infatti, desidera superfici maggiori, più stanze e balconi, anche a costo di lasciare il centro e di trasferirsi in periferia o addirittura fuori città, visto che lo smart working ha rivoluzionato il nostro modo di lavorare. Molto apprezzate in particolare sono le costruzioni nuove, perché a fronte di un costo più elevato garantiscono risparmio energetico e una serie di comfort ormai imprescindibili, come gli armadietti condominiali o i servizi di “portineria 2.0” che permettono di ricevere pacchi e spesa online.

La riscoperta della campagna

In tutta Italia la richiesta di case in campagna è cresciuta quasi del 30% dallo scoppio della pandemia, con picchi di domanda in alcune zone che coniugano la bellezza del paesaggio alla vicinanza ai centri urbani. Due esempi su tutti sono quello della provincia di Viterbo, dove le ricerche di immobili sono aumentate del 123%, e, rimanendo nel Lazio, quella di Roma, che a luglio ha registrato un boom di richieste per appartamenti ubicati fuori dall’Urbe (+37%).

di Laura Fabbro

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