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Dal Quadrilatero ai Navigli: viaggio nella periferia di Milano in trasformazione

“Là dove c’era l’erba ora c’è una città”. Se Celentano potesse riscrivere Il Ragazzo della via Gluck oggi, scopriremmo che là dove c’era una città, oggi c’è una Milano in continua trasformazione. E tra “piroette di sabbia e le guglie del Duomo”, Milano si prepara alle sfide del futuro con il distretto del design a Porta Romana o il villaggio olimpico allo Scalo Romana: mancano solo 4 anni ai Giochi invernali di Milano Cortina 2026 e ne sono già passati 7 da Expo 2015.

Viaggio tra le ex fabbriche e il Quadrilatero del Design

Milano riconverte le sue fabbriche, senza rinunciare al passato, strizzando l’occhio al futuro, tenendo i piedi ben piantati al presente. È il caso dell’hub digitale di Luxottica (prima azienda italiana, fondata da Leonardo Del Vecchio, nel campo della moda per fatturato), con laboratori e showroom ristrutturati e pronti per il trasloco dei dipendenti previsto per quest’estate. Il complesso ex General electric di via Tortona, in questa fase post pandemia, lascerà il posto ad alberghi uffici e saloni per gli eventi.

Dove c’era l’erba, e correvano i binari tra Porta Genova e San Cristoforo, un tempo rumoreggiavano i silos della sede ex Nestlé di via Bergognone col palazzo degli uffici Deloitte, oggi Giorgio Armani ha dato vita al suo quartier generale milanese, con tanto di teatro ed ecomuseo.

Dai Navigli a Milano Sud: case e uffici già affittati al 95%

Dal vecchio Quadrilatero della Moda impreziosito come un corso d’acqua dai colori delle vetrine scintillanti di via Montenapoleone, si passa al Quadrilatero del Design che va dai Navigli fino a Barona. Qui è tutto un pullulare di progetti immobiliari. Proprio qui, la società Hines, una delle maggiori immobiliari al mondo, dal valore stimato intorno ai 25,8 miliardi di dollari, ha scommesso gran parte dei suoi capitali per un piano di espansione a Milano Sud. Nuove residenze e uffici sostenibili da piazza Ohm ai canali d’acqua dove la movida ha ripreso a scorrere dopo le prime chiusure a causa del covid. Qui, dove il marchese Carlo Ginori, nel 1737, mise le radici per la manifattura di doccia Richard-Ginori, oggi c’è il campus Wpp da 2mila persone, il polo Morimondo e quello The Sign, dove sonno approdate le due società globali Aon e Ntt Data, con nuove assunzioni in programma e spazi per uffici flessibili da co-disegnare e già affittati al 95%.

Cambiano le periferie

A completare la trasformazione della Milano Sud c’è il progetto del Villaggio olimpico allo Scalo Romana e il polo direzionale di Symbiosis verso le cascine di Vaiano Valle. Come ha scritto il Corriere della Sera, altro marchio storico dell’editoria milanese, lo skyline di Porta Nuova avrà il suo simbolo con la Torre Unipol, ma “la città che cambia si muove soprattutto in periferia”. È il caso del Palasharp di Lampugnano, della Biblioteca europea (Beic) a Porta Vittoria, ma anche di Torre Milano alla Maggiolina, dove l’edilizia dà libero sfogo a una domanda di uffici e case di ultima generazione.

di Nicola Teofilo

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