A fine dicembre 2021 l’Agenzia delle Entrate, come di consueto, ha pubblicato le bozze dei nuovi modelli da presentare in dichiarazione dei redditi nel 2022, relativi all’anno di imposta 2021. Analizzarli è molto interessante in quanto riflettono le principali novità introdotte a livello fiscale e normativo dal Governo.
Per esempio, nel modello 730, tra i crediti di imposta, è stata aggiunto quello per l’acquisto della prima casa destinato agli under 36 con Isee inferiore ai 40mila euro, mentre nella Certificazione Unica una voce è dedicata alle misure a sostegno del lavoro.
Ma vediamo insieme in che cosa si differenziano i modelli per la dichiarazione dei redditi del 2022 da quelli precedenti.
Dichiarazione dei redditi: le novità in arrivo
Nelle bozze dei modelli 730, CU, 770 e IVA da presentare in dichiarazione dei redditi nel 2022 ci sono alcune importanti novità, che la stessa Agenzia delle Entrate ha spiegato attraverso la sua rivista digitale FiscoOggi.it.
- Modello 730: molte le novità, fra le quali il Superbonus 110% per l’abbattimento delle barriere architettoniche; l’aumento di 1.200 euro del trattamento integrativo a favore dei lavoratori dipendenti e assimilati con reddito inferiore a 28mila euro; la detrazione fino a mille euro per l’iscrizione dei ragazzi fra i 5 e i 18 anni a scuole di musica e conservatori (purché il reddito della famiglia non superi i 36mila euro); il credito di imposta per l’acquisto di prima casa under 36.
- Certificazione Unica (CU): sgravio Irpef aumentato a 609,50 euro per i dipendenti del comparto sicurezza; nuove agevolazioni Tfr per le cooperative di lavoratori provenienti da aziende in difficoltà; la liquidazione anticipata della NASiI.
- Modello IVA: le principali novità riguardano l’applicazione dell’imposta e le percentuali di compensazione per gli agricoltori. Da segnalare inoltre le novità sulle operazioni per beni e servizi finalizzati al contrasto del Covid-19 e le nuove regole per l’IVA nell’e-commerce.
- Modello 770: nella bozza sono stati aggiunti dei campi specifici per la gestione del credito derivante dal trattamento integrativo e per indicare l’“Id Arrangement” transfrontaliero. Sono rimasti invariati, invece, i codici da inserire per la rateizzazione delle spese legata all’emergenza sanitaria.
di Laura Fabbro
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