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Discarica abusiva: come fare a riconoscerla e denunciarla?

Per la legge italiana, ogni condotta che sia volta all’inquinamento dell’ambiente va punita a seconda della gravità dell’azione commessa.

Dall’abbandono dei rifiuti al concetto di “scarico abusivo”: vediamo le differenze legali e concettuali dei due reati e come comportarsi in presenza di una discarica abusiva. 

Discarica abusiva e abbandono dei rifiuti: definizione e differenze

Che si tratti di abbandono di rifiuti o di realizzazione di una discarica abusiva la legge è molto chiara: si tratta di reati ambientali perseguibili sia penalmente che con una sanzione amministrativa. Ma quali sono le differenze tra l’uno e l’altro? E come comportarsi di fronte ad uno scarico abusivo?

In gergo legale, una discarica abusiva altro non è se non un’area trasformata in vera e propria discarica non autorizzata, a seguito di una condotta ripetuta nel tempo.

Per semplificare: se una porzione del giardino di casa del nostro vicino si riempie di rifiuti di grandi o piccoli dimensioni, tanto da creare una zona adibita solo alla raccolta di questi ultimi, si è in presenza di discarica abusiva.

Si parla, a questo proposito, di “tendenziale carattere di definitività” proprio ad indicare un comportamento reteirato e non finalizzato allo smaltimento dell’immondizia prodotta e raccolta.

Altra cosa, invece, è l’abbandono dei rifiuti che, a differenza dello scarico abusivo per cui è previsto un provvedimento di natura penale, si verifica in caso di condotta isolata e di minime quantità di rifiuti prodotti, e viene punita con una semplice multa.

Benché l’atto di buttare per terra mozziconi di sigarette o bottigliette di plastica sia deplorevole al pari di qualsiasi altro rifiuto abbandonato, è bene sottolineare che la sanzione amministrativa scatta solo in caso di rifiuti più grandi in grado di impattare, anche minimamente, sull’ambiente.

Come denunciare una discarica abusiva?

Prima di scoprire come comportarsi di fronte ad uno scarico abusivo, è opportuno dare una definizione di “rifiuto”.

Per la legge italiana si indica con il termine “rifiutotutto ciò che viene deliberatamente gettato, a prescindere dal suo stato di conservazione. Per “rifiuti pericolosi”, invece, si intendono tutti quegli scarti che contengono sostanze particolarmente o potenzialmente pericolose. È il caso di oli, pile, farmaci ecc..


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Come capire, allora, quando ci si trova davvero in presenza di discarica abusiva?

Come detto in precedenza, la discarica abusiva è un accumulo di materiali e prodotti che occupano in modo tendenzialmente definitivo un’area ben circoscritta.

L’obiezione più comune, nel caso dell’individuazione di una discarica abusiva, rappresenta le modalità di definizione della stessa: come fare a capire qual è la quantità esatta di rifiuti accumulati per cui quella particolare zona si possa definire uno scarico abusivo?

A questo proposito, esistono due modalità per allertare l’ufficio preposto dell’Arma dei Carabinieri (ma qualsiasi Forza Armata può gestire la chiamata):

  • nel caso in cui la presenza della discarica sia inequivocabile, basterà recarsi presso il Comando, di presenza o delegando un avvocato con procura speciale.
  • Qualora, invece, ci si trovi in dubbio sulla reale presenza dell’abusività, si potrà ricorrere ad una semplice segnalazione che obbligherà gli agenti a recarsi sul posto per accertare l’illecito.

Il proprietario del terreno che ha commesso il reato verrà dunque sottoposto ad indagini, incorrendo ad una pena da 6 mesi a 2 anni di carcere a cui si aggiunge una multa da 2.600 a 26mila euro (la pena passa da uno a tre anni di reclusione più un’ammenda da 5.200 a 52mila euro in caso di rifiuti pericolosi).

di Ludovica Russotti

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