Secondo un recente studio del Politecnico di Milano, il mercato dell’intelligenza artificiale ha retto bene l’impatto dell’emergenza sanitaria: seppure con un calo del 5% rispetto al 2019, nel 2020 si sono registrati acquisti per oltre 500 milioni di euro. Tra gli oggetti più venduti, smart speaker, robot aspirapolvere e purificatori per l’aria. Meno richiesti invece i sistemi per la sicurezza.
Smart home: mercato consolidato, ma ancora poche soluzioni interconnesse
Con la pandemia e le conseguenti limitazioni agli spostamenti, sempre più italiani hanno deciso di ricorrere alla tecnologia, che offre il duplice vantaggio di rendere le abitazioni confortevoli e di fare risparmiare in bolletta. La crescita degli home speaker è consolidata ormai da qualche anno e non si è arrestata nemmeno nel 2020: +10%, per un valore di oltre 100 milioni di euro che rappresenta il 21% del mercato complessivo.
Tuttavia, sebbene siano 2milioni le persone che ogni giorno interagiscono con Alexa (e simili) chiedendole di accendere e spegnere le luci, è di appena il 14% la percentuale di coloro che utilizzano gli speaker per gestire altri apparecchi connessi.
Meno allarmi, più elettrodomestici
Per quanto riguarda la classifica della domotica, ai primi posti ci sono i sistemi per la sicurezza (sensori di movimento, videocamere e serrature intelligenti), che tuttavia nel 2020 hanno registrato un calo del 30% rispetto all’anno precedente.
Molto bene piccoli e grandi elettrodomestici, che segnano un +17% anche grazie al boom di purificatori per l’aria e agli incentivi economici (Ecobonus e Superbonus) per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento. In quest’ottica si spiega anche il successo dei termostati intelligenti, che automatizzano la temperatura di casa in base alle esigenze e alle abitudini di chi ci vive, evitando inutili sprechi energetici.
di Laura Fabbro
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