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Ecco i tre motivi che spingono le persone a rendere smart la loro casa

La casa smart è sulla bocca di tutti. Internet delle cose, assistenti vocali collegati alla rete capaci di accendere o spegnere la luce in una stanza oppure di far partire la nostra canzone preferita. Una recente ricerca di un’università australiana, il Royal Melbourne Institute of Technology, ha cercato di capire quale fosse il grado di soddisfazione dei pionieri della casa smart. E ha scoperto che, dopo l’entusiasmo iniziale, molti hanno dovuto affrontare alcune sfide che non avevano messo in conto. I ricercatori hanno identificato le cosiddette “tre P”, ovvero i tre motivi principali per cui le persone installano accessori tecnologici in casa: protezione, produttività e piacere.

Per protezione si intendono tutti quei casi in cui gli utenti hanno reso la loro casa smart per potersi prendere cura al meglio di persone con bisogni speciali. Come le telecamere per tenere d’occhio bambini molto piccoli, o ancora sistemi di chiusura e apertura da remoto delle porte nelle case di persone disabili. C’è chi poi punta alla produttività: in questo caso la parola chiave è multitasking e il riferimento è soprattutto agli assistenti vocali come Google Home e Alexa, che permettono di liberare le mani e ad esempio accendere la luce in una stanza semplicemente con l’uso della voce. Infine, il piacere. Che corrisponde alla soddisfazione di avere una casa smart, da poter mostrare agli amici e grazie alla quale poter adottare uno stile di vita invidiabile dalle altre persone. Per molti australiani intervistati, pure la semplice installazione e scoperta degli accessori smart è risultata piacevole.

Ma non tutto, come dicevamo in apertura, è luccicante come sembra. La ricerca in questione ha fatto luce sulle molte insidie inaspettate che la casa smart porta con sé. Non tanto per quanto riguarda l’installazione e l’uso degli accessori, quanto per i potenziali problemi legati alla privacy. E poi gli stessi accessori costringono spesso a un lavoro extra di cura della casa: pensate all’aggiornamento dei software dei vari device, oppure alla sistemazione di cavi e fili che si aggiungono a quelli già presenti in casa. Infine, il maggior consumo di energia: un costo in più sia per la vostra bolletta che per il pianeta.

di Giovanni Marrucci

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