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Ecobonus: e se i lavori generassero più spreco che risparmio di energia?

Da quando è stato introdotto 12 anni fa, l’ecobonus ha incentivato interventi per oltre 39 miliardi di euro, di cui 3,3 miliardi solo nel 2018: lo ha rivelato il rapporto annuale dell’Enea sull’efficienza energetica. Questa maggiore propensione a ristrutturare rischia, però, di immettere nell’aria grandi quantità di anidride carbonica: in altre parole, lo spreco di energia potrebbe essere maggiore del risparmio ottenuto grazie all’intervento stesso.

Provocazione o realtà?

Come riportato da un articolo de Il Sole 24 Ore, a puntare il dito contro l’ecobonus sono gli organizzatori di REbuild, evento dedicato alla rigenerazione edilizia che si svolge ogni due anni. Durante l’edizione del 2019, l’ideatore della manifestazione Thomas Miorin ha fatto notare che per rimanere dentro agli accordi di Parigi bisognerebbe ridurre ogni anno del 50% le emissioni. Secondo Miorin, tuttavia, la maggior parte degli interventi incentivati dall’ecobonus oggi non rispetterebbe questa soglia.

Meglio la riqualificazione totale

Tra gli interventi più eseguiti in Italia ci sono il cambio dei serramenti, la sostituzione degli infissi o l’installazione di pannelli solari: tutte procedure che, per essere effettuate, richiedono un grande dispendio di CO2 e che non vengono bilanciate dal risparmio energetico sul lungo termine. Secondo gli esperti di REbuild, solo la riqualificazione globale di un edificio ha un impatto positivo sull’ambiente ed è veramente efficiente. Quindi il loro invito è di studiare bene il progetto prima di procedere con i lavori: se non è mirato a un reale efficientamento energetico è meglio evitare, perché le emissioni di anidride carbonica causate dalla lavorazione potrebbero rivelarsi superiori al risparmio finale.

di Laura Fabbro

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