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Ecobonus: ecco come funziona la cessione del credito

Da qualche giorno è possibile cedere l’ecobonus per i lavori in casa o in condominio e “scambiarlo con denaro contante”. È quanto stabilisce una circolare dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 18 maggio. L’iniziativa riguarda anche quelle imprese che decidono di riqualificare i propri immobili. E chi ha redditi sui quali non sono dovute imposte, o in altre parole si trova nella cosiddetta no tax area, può cedere il proprio bonus alle banche.

La detrazione è pari al 50% per gli interventi sui singoli immobili che riguardano nuovi infissi, caldaie a condensazione e schermature solari. Ma la percentuale diventa del 65% se sono interessate pompe di calore, nuove caldaie e contabilizzatori, boiler a gas, caldaie a biomasse e la coibentazione di tetti e pareti. L’aliquota può poi salire fino al 70% o al 75% se si tratta di interventi in condominio che riducono la classe energetica dell’immobile. E diventa addirittura dell’85% nel caso in cui oltre al risparmio energetico viene trattata anche la messa in sicurezza del rischio sismico.

Una volta pagati i lavori, si potrà cedere il credito ai soggetti stabiliti dalla suddetta circolare dell’Agenzia delle Entrate. Ossia i fornitori che hanno effettuato l’intervento, oppure le cosiddette Esco (Energy service companies, società che effettuano interventi per l’efficientamento energetico accettando un rischio finanziario). O, ancora, le Sse (società di servizi energetici) oppure soggetti privati, come ad esempio lavoratori autonomi e imprese con la condizione che siano in qualche modo collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione. Non quindi a soggetti che siano del tutto estranei ai lavori.

Inoltre il credito può essere ceduto ad altri soggetti privati, ad esempio lavoratori autonomi e imprese, purché si tratti di soggetti comunque collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione, o con gli immobili interessati (ad esempio altri condomini), ma non a soggetti del tutto estranei ai lavori. Chi accetta può a sua volta cedere il bonus ad altri, ma, precisa la circolare, l’ulteriore cessione può avvenire una sola volta. Infine, i contribuenti che si trovano nella no tax area possono cedere il credito alle banche e agli altri intermediari finanziari, sempre che questi ultimi accettino l’operazione.

di Giovanni Marrucci

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