Legambiente torna a fornire una nuova fotografia sul quadro dell’abusivismo nel nostro paese: in Italia solo il 32,9% degli edifici colpiti da un provvedimento amministrativo è stato abbattuto, e la percentuale scende al 24,3% se si prendono in considerazione esclusivamente le aree litoranee.
Si abbatte di più al Nord che al Sud
I dati emersi dall’indagine, che si basano sulle risposte fornite da quasi 2mila comuni, evidenziano una notevole disparità fra le regioni del Nord e quelle del Sud. Mentre le prime dichiarano maggiori controlli e interventi, le seconde sono ancora molto lontane dal vincere la sfida contro gli abusi edilizi.
In generale in nessuna zona d’Italia sono stati demoliti tutti gli edifici che avrebbero dovuto essere abbattuti, ma quelle che ci si sono avvicinate di più sono Veneto e Friuli-Venezia Giulia (oltre il 60%), Valle d’Aosta (56,3%), Provincia autonoma di Bolzano (47%) e Lombardia (44,2%). Scendendo lungo lo Stivale i numeri cambiano, con Basilicata al 26%, Lazio al 22,6%, Sicilia al 20,9% e Campania al 19,6%. Maglia nera a Calabria (11,2%) e Puglia (4%).
La situazione del Sud diventa ancora più preoccupante se si esaminano le percentuali da un’altra prospettiva: l’ultimo rapporto di Ecomafia, infatti, afferma che nel 2019 oltre il 43% degli illeciti edilizi si sono registrati fra Calabria, Puglia, Sicilia e Campania, dove sono state emesse quasi 15mila ordinanze di demolizione. A oggi ne sono state eseguite poco più di 2.500, ovvero appena il 17,4%.
La proposta di Legambiente
Con un emendamento all’ultimo decreto Semplificazioni, Legambiente ha inoltre invitato il governo a riaffermare il potere di intervento delle prefetture, che devono riportare la legalità e intervenire con le demolizioni là dove i Comuni nel corso degli anni hanno fallito.
di Laura Fabbro
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