Con l’Ethereal Tower gli architetti dello studio Sou Fujimoto, puntano in alto. L’obiettivo? Realizzare una torre che attiri ancora l’attenzione e rappresenti il futuro, in un contesto come l’attuale in cui nuovi grattacieli svettano ad altezze vertiginose.
Il progetto presentato per valorizzare la Qianhai Bay di Shenzhen, nella costa meridionale della Cina, si sviluppa su un impianto architettonico dall’estetica unica e dinamica. Grazie alla sua privilegiata posizione nei pressi di Hong Kong, questo ex quartiere di pescatori, è oggi uno dei nuovi centri della modernità ed è l’area nella quale Sou Fujimoto colloca il suo progetto futuristico.
Come sarà realizzata l’Ethereal Tower?
La torre, pensata per essere edificata nell’acqua, sarà alta 268 metri e si comporrà di 99 torri minori che accerchieranno la principale. Sembrerà un atollo sospeso a mezz’aria, decorato da una costante cascata d’acqua.
In cima, la struttura sarà realizzata principalmente in vetro, ospitando uno spazio espositivo e offrendo una piattaforma con ristorante e caffetteria dalla quale godere del panorama.
Il significato della torre di Sou Fujimoto
Pensata prevalentemente in acciaio, fibra di carbonio, Kevlar Rope e cemento Sou Fujimoto ha cercato di fondere elementi naturali e artificiali creando così una struttura il più armonica possibile: il progetto vuole, infatti, rappresentare un futuro all’insegna della diversità.
Chi è l’architetto Sou Fujimoto?
Sōsuke “Sou” Fujimoto è un architetto giapponese. Laureato nel 1994, decide nel 2000 di aprire un proprio studio, la Sou Fujimoto Architects, per continuare il suo lavoro con il proprio stile. Caratteristica che ha partecipato a renderlo uno dei più noti progettisti di architettura contemporanea al mondo.
Dopo anni di lavoro come architetto e docente universitario nel 2005 il suo lavoro inizia ricevere diversi riconoscimenti:
- vince, per tre anni consecutivi, l’Architectural Review Awards categoria “Giovani architetti internazionali”;
- nel 2006 vince anche nella categoria “Top Prize”;
- nel 2008 gli viene consegnato il premio Architectural Institute of Japan, il più alto riconoscimento del World Architecture Festival per la categoria abitazioni private.
Successivamente incominciano ad arrivare anche riconoscimenti internazionali: nel 2009 viene fregiato del Design Award dalla rivista Wallpaper e pochi anni dopo nel 2012 fa parte del team che riceve il Leone d’oro alla Mostra d’architettura di Venezia.
di Linda Compagnoni
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