All’interno del Decreto Legge del 13 aprile, che attraverso alcune disposizioni rafforza l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Consiglio dei Ministri ha inserito anche alcune misure fiscali, tra cui quella relativa alla nuova regolamentazione riguardante la fattura elettronica, che aveva già ricevuto a fine 2021 l’approvazione dell’Unione Europea.
Le novità
A partire dal 1° luglio prossimo, infatti, essa diventa obbligatoria anche per le partite Iva in regime forfettario, ma con alcuni distinguo che prevedono eccezioni e rendono la nuova norma fiscale meno rigida di quanto previsto inizialmente.
La fatturazione elettronica, utilizzando il sistema digitale per emettere le fatture e trasmetterle, ha eliminato il formato cartaceo e ha favorito così, attraverso un processo più trasparente, la riduzione dell’evasione fiscale: essa infatti è entrata in vigore in Italia nel 2019 e da allora ha consentito di recuperare imposte per un ammontare di circa 2 miliardi di euro per quanto riguarda l’Iva.
Le regole e le eccezioni
La bozza del Decreto prevede che a partire dal primo luglio 2022 i titolari di partita Iva in regime forfettario, che fino a questo momento erano stati esentati dall’obbligatorietà, dovranno emettere anch’essi la fattura in formato digitale, ma solamente se i loro compensi e ricavi sono superiori ai 25 mila euro annui: fino ad oggi i professionisti con flat tax al 15%, o al 5% se possessori di partita Iva da meno di 5 anni, erano invece stati esonerati da tale obbligo in base all’articolo 1, comma 3, del Decreto Legislativo 127 del 5 agosto 2015.
Inoltre il Decreto prevede la fatturazione elettronica anche per le associazioni sportive dilettantistiche e per gli enti del Terzo Settore che abbiano proventi da attività commerciali fino a 65 mila euro.
Chi resta escluso dall’obbligo
Invariata rispetto a oggi rimane la situazione di alcune categorie di professionisti. Il Governo avrebbe voluto allargare la platea di soggetti obbligati alla fatturazione elettronica a tutte le partite Iva in regime forfettario per rafforzare al massimo le norme antievasione, ma tale ipotesi ha ricevuto la netta opposizione della Lega. Ciò ha fatto sì che rimanessero esclusi dall’obbligo di fattura elettronica i soggetti titolari di partita Iva in regime forfettario con reddito inferiore ai 25 mila euro fino al 2024: si stima che l’esonero spetterebbe a circa 800 mila partite Iva, che almeno per altri due anni potranno emettere ancora fattura cartacea.
La finestra di transizione
In vista del passaggio definitivo alla fatturazione elettronica è previsto un periodo transitorio per consentire un graduale adattamento alle nuove norme: a partire dal 1° luglio fino al 30 settembre 2022 la fattura potrà essere emessa non entro i tassativi 12 giorni, bensì il mese successivo senza incorrere nelle sanzioni previste in caso di emissione tardiva e corrispondenti a una cifra tra i 250 e i 2.000 euro.
di Vincenza Formica
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