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Hong Kong: a rischio gli edifici storici e la casa di Bruce Lee

Può una metropoli con oltre sette milioni di abitanti scomparire? Almeno in senso figurato, sì. È quanto prospettano il Guardian e l’Ufficio per le Antichità e i Monumenti del governo di Hong Kong, che hanno recentemente lanciato l’allarme: complici la densità di popolazione e il ristretto spazio a disposizione, Hong Kong è in balia degli speculatori, che vogliono abbattere gli edifici con più di 20 anni per rimpiazzarli con nuovi grattacieli. Pazienza se, così facendo, si sacrificano immobili di valore storico e non solo.

Persi il Mercato Centrale e gli Shaw Studios

Sebbene l’Ufficio per le Antichità e i Monumenti abbia concesso una protezione permanente dallo sviluppo a 120 punti di riferimento culturali e una forma di tutela a quasi 1.500 edifici storici, ciò potrebbe non impedirne la demolizione. La tecnica usata dai costruttori è semplice: se non si può realizzare subito un nuovo grattacielo, è sufficiente lasciare l’immobile in uno stato di abbandono favorendone il decadimento. Ed è proprio questa la sorte toccata al Mercato Centrale, un edificio del 1930 in stile Bauhaus trascurato per più di dieci anni prima di essere ricostruito, e agli Shaw Studios, un tempo i più grandi studi cinematografici privati del mondo, demoliti per fare posto a hotel e a edifici residenziali.

La casa di Bruce Lee: da museo a rudere

Ora si teme che un simile destino possa essere riservato alla dimora dell’eroe nazionale Bruce Lee, che doveva essere trasformata in un museo e che invece versa in pessime condizioni: il governo e l’attuale proprietario non sono, infatti, riusciti a trovare un accordo sulla portata dei lavori.

di Laura Fabbro

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