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Hotel: private equity e investitori scommettono sulla ripresa. Ma con nuovi modelli

Se c’è un settore che è stato messo a dura prova dalla pandemia, è sicuramente l’alberghiero. I viaggi sono quasi completamente bloccati e con loro si sono fermati anche gli investimenti immobiliari nel settore, che nel 2020 si sono ridotti del 60% rispetto all’anno precedente. Non solo: la metà di questi è stata realizzata durante il primo trimestre.

Eppure, private equity e investitori tradizionali scommettono su una ripresa degli hotel e di tutto il mondo della ricezione, non appena il contesto sanitario lo permetterà. Per questo motivo, continuano a risultare tra i principali player, rappresentando il 54% di tutti gli investimenti registrati nel settore. Lo ha fotografato l’ultimo rapporto di JLL, che sottolinea anche la necessità di ristrutturare, riposizionare e rilanciare le soluzioni che abbiamo al momento.

Nuovi modelli di ospitalità per incontrare nuove esigenze

Secondo le previsioni, i prossimi mesi potrebbero vedere un aumento degli investimenti in nuovi modelli di ospitalità e nelle ristrutturazioni di quello che già esiste. L’idea è quella di farsi trovare pronti quando la domanda tornerà a crescere, ma con la consapevolezza che l’offerta dovrà probabilmente corrispondere a nuove esigenze. Innanzitutto, la necessità di spazi privati e individuali più grandi, con la possibilità di un soggiorno prolungato che comprenda anche il lavoro da remoto.

Più tecnologia e spazi outdoor

Si sta assistendo a un’accelerazione degli investimenti tecnologici in servizi touchless e contactless, diventati una priorità per i consumatori. Il 21% degli investimenti realizzati a livello globale si è concentrato soprattutto sulle destinazioni resort, in quanto si punta a una ripresa del settore leisure più che di quello business. Cresce, però, l’interesse anche verso il comparto della cosiddetta oper air hospitality, ovvero un’ospitalità più a contatto con la natura e gli spazi aperti.

Staycation: un trend in sviluppo

Questa tendenza si sposa bene con fenomeno in crescita della “staycation”, ovvero una modalità di soggiorno più prossimo per chi va in vacanza o sceglie una nuova località dalla quale lavorare in smartworking. Di norma si tratta di luoghi sempre all’interno della propria regione o comunque non troppo distanti dai quali si abita. La fiducia degli investitori oggi è soprattutto verso questi modelli di ospitalità, in grado di generare rendimenti maggiori rispetto a quelli più tradizionali.

di Giulia Dallagiovanna

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