In un recente comunicato Ingka Group, la holding che controlla la maggior parte dei punti vendita di IKEA, ha annunciato che nei prossimi mesi ci saranno aumenti di prezzo in media del 9%. Il motivo è legato alle difficoltà nella catena di approvvigionamento, la cosiddetta supply chain, provocate dai rincari delle materie prime in tutto il mondo.
IKEA, rincari fino al 50%
L’aumento del costo dei trasporti ha già avuto ripercussioni sui prodotti IKEA, tanto che in alcuni paesi si sono visti rincari fino al 50%. A breve la crescita dovrebbe assestarsi intorno al 9% a livello mondiale, ma con alcune differenze in base alla collocazione geografica dei negozi del brand scandinavo.
Come spiega Ingka Group, infatti, le difficoltà logistiche impatteranno maggiormente su Europa e Nord America.
Ricavi in calo del 17% nel 2021
La pandemia ha spinto moltissime persone a rinnovare l’arredamento di casa, sia per adattarlo alle diverse esigenze lavorative sia per renderlo più accogliente e funzionale. Il boom di vendite, tuttavia, non è bastato a contrastare l’aumento dei prezzi e la crescita dell’inflazione su scala mondiale, anzi: a novembre 2021 IKEA avrebbe registrato un calo dei profitti annuali pari al 17%. Perciò, dopo avere cercato di mantenere stabile il costo di mobili e accessori nei primi tempi della pandemia, per il 2022 si annunciano rincari generalizzati. Qualche esempio arriva dall’Inghilterra, dove nell’arco di 2 mesi alcuni prodotti iconici sono già diventati molto più cari: la scrivania Malm, tanto per citarne uno, è passata dalle 99 sterline di ottobre alle 150 di oggi.
di Laura Fabbro
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