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Il mondo delle aste post Covid è costretto a cambiare o tornerà alla vecchia “normalità”?

Nello scrivere il titolo di questo contributo, la mente corre a una delle scene finali di Alla ricerca di Nemo, celebre film di animazione di Pixar, dove dopo una lunga attesa, i protagonisti (dei pesci chiusi in un acquario) riescono a evadere e si ritrovano avvolti in buste di plastica galleggianti nell’oceano. Spaesati e senza idea del loro futuro, se non quella di ritornare, dopo tanta attesa, forse ancora nell’acquario, dove nulla cambierà mai.

Perché proporre un parallelismo tanto leggero, ma quantomai significativo? Per spiegarlo occorre fare prima di tutto il punto della situazione sull’intero settore.

A dire il vero non si vede ancora una “folla” di aste pubblicate; probabilmente i tribunali, che hanno riaperto dal 1° luglio, stanno ancora gestendo le pubblicazioni e con altrettanta probabilità molte verranno ripubblicate solo nel 2022.

Se si vogliono considerare alcuni numeri, dal 1° settembre a oggi, il numero di aste pubblicate e partecipabili entro l’anno ammonta a 66.096 lotti (fonte NPLS RE SOLUTIONS – centro studi Astasy Analitycs); da sommare ad altre 14.143 pubblicate, ma con asta partecipabile solo nel 2022.

La somma di queste cifre potrebbe indicare un ritorno alla normalità, relativamente al panorama italiano (che conta annualmente oltre 230.000 lotti all’asta, ma che si prevede possa arrivare a oltre 290.000 già nel 2022). Eppure, analizzando le aste anche in fase di “stand-by imposto per legge” (tra l’altro poi dichiarato illegittimo), le conclusioni che si possono trarre alludono a una nuova normalità, concretizzabile già in un futuro molto prossimo.

La vera svolta, infatti, starebbe nel diversificare al meglio le attività di recupero, senza inventare nulla ma gestendo al meglio le capacità degli addetti ai lavori e l’abilità di “muovere le masse”, attraverso la consapevolezza, che possiede solo chi si occupa di esecuzioni, di comunicazione e di immobiliare da anni.

Il settore del recupero dei crediti (perché non dimentichiamoci che se c’è un’asta, allora c’è qualcuno che deve dei soldi a qualcuno altro; che questi soggetti spesso non sono in grado di comunicare tra di loro e il tribunale di certo non incentiva questa comunicazione) sta lentamente comprendendo che ciò che ieri era legato e demandato solo alla giustizia, oggi invece necessita di soluzioni più veloci.

Insomma, il mondo delle aste sta cambiando con consapevolezza; l’entrata in vigore, il 15 novembre, della piattaforma di autodiagnosi della crisi segna che il cambiamento è iniziato.

Il futuro (prossimo) del mondo delle aste

In un futuro che si può immaginare veramente vicino, proprietario di casa e banca, senza conflitti e con delle regole certe, chiuderanno i loro problemi economici affidandosi all’agente immobiliare di fiducia che, preparato sull’argomento, potrà trovare il migliore acquirente per un immobile che diversamente vedrebbe svilito il suo valore, senza risolvere il problema del proprietario.

Sempre in tempi non molto lontani dagli attuali, il curatore fallimentare potrà usufruire di una banca dati di contatti e conoscere le tecniche di vendita e di marketing immobiliare per poter vendere i beni di un fallimento in meno tempo, ma con risultati economici più soddisfacenti, creando una sinergia tra soggetti capaci e preparati.

Insomma, in un domani che non tarderà ad arrivare, è possibile immaginare che il recupero credito delle grandi società potrà vantare la collaborazione professionale di soggetti che aiutino il processo e siano i veri conoscitori della materia.

Perché la figura dell’agente immobiliare, serio, preparato, formato e capace, non può rappresentare una nuova categoria di professionisti, preparata per risolvere questi problemi legati a mutui e immobili? Così, in un futuro che immaginiamo veramente vicino, in tribunale rimarrebbero solo fallimenti e litigiosi; e allora potremmo anche dare una seria mano alla giustizia a sollecitare meglio le partecipazioni grazie alle consulenze che già molti, professionalmente, fanno.

di Mirko Frigerio
Founder Executive Vice Chairman NPLS RE SOLUTIONS
Chairman ASTASY AGENCY

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