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Il problema delle case sfitte a Londra

Il Guardian ha pubblicato un’inchiesta che ha riportato all’attenzione del pubblico inglese il problema delle case vuote a Londra.

In realtà il fenomeno non è nuovo e si ripropone ciclicamente, interessando in particolar modo il centro della città o i quartieri residenziali di Kensington e Chelsea o Knightsbridge.

In queste zone le case vengono acquistate da molti stranieri come forma di investimento e, nel migliore dei casi, abitate solo per brevi periodi. Fra i proprietari di abitazioni costosissime c’è anche l’ex sindaco di New York e imprenditore, Michael Bloomberg, che ha acquistato una casa da 16 milioni di sterline nel 2015.

L’indagine condotta dal Guardian nasce sull’onda dei tanti superstiti dell’incendio della Grenfell Tower, nei pressi di Kensington, che sono ancora senza una casa, mentre oligarchi, tycoon e reali stranieri controllano centinaia di abitazioni sfitte.

La tassazione inglese prevede che per un’abitazione vuota si paghino tasse comunali più care del 50% rispetto a quelle richieste per una occupata. Per questo tenere un appartamento sfitto non è particolarmente conveniente. Ma per i ricchi proprietari questo non sembra essere un grosso ostacolo e, probabilmente, non è facile trovare inquilini disposti a pagare 10.000 sterline al mese di affitto.

Tra il 2006 e il 2016 il numero di case che sono rimaste disabitate per più di sei mesi, in Inghilterra, è diminuito di oltre un terzo, numero che a Londra si è dimezzato, a eccezione dei quartiri di Kensington e Chelsea dove le abitazioni sfitte sono in aumento.

Tra il 2004 e il 2014 a Brompton e Hans Town, le zone con il numero più alto di case vuote, i prezzi sono aumentati del 312%. La conseguenza di questo fenomeno e dell’aumento dei prezzi delle case è la desertificazione dei quartieri che finiscono, alla lunga, per spopolarsi, mentre bar, ristoranti e attività commerciali chiudono, spostandosi nelle zone vicine.

Alcuni municipi hanno avviato delle procedure per entrare in possesso delle proprietà, ma il processo può richiedere due anni e implica un’inchiesta pubblica.
L’associazione Shelter, che si occupa di alloggi, dice che è profondamente frustrante che ci siano così tante abitazioni tenute inutilizzate, soprattutto se si pensa che a Kensington e Chelsea, dal 1° aprile 2016, ci sono 2.753 famiglie in lista d’attesa per una casa popolare e 1.652 case vuote.

Fonte: https://www.immobiliare.it/news/il-problema-delle-case-sfitte-a-londra-31356