Gli italiani sono da sempre legati alla casa e il cosiddetto “mattone”, ossia l’investimento immobiliare, è sempre stato considerato un modo per investire i propri risparmi e guadagni in modo sicuro.
Negli anni Settanta e Ottanta, in particolare, questa tendenza si è ulteriormente rafforzata: in questi periodi, però, caratterizzati da una fortissima inflazione, i prezzi delle case salivano di continuo, ma meno dell’inflazione stessa, rendendo tali investimenti poco vantaggiosi o addirittura in perdita.
Mercato immobiliare: da cosa dipende
L’andamento del mercato immobiliare dipende da numerosissimi fattori:
- la congiuntura economica internazionale;
- l’andamento demografico;
- la solidità del settore edilizio;
- le caratteristiche di domanda e offerta in un dato luogo e in un dato periodo;
- la fiducia delle famiglie nel futuro;
- il livello dei tassi dei mutui;
- eventuali agevolazioni sull’acquisto delle casa.
Tra gli altri, due fattori che normalmente incidono molto sono l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse.
Anche a seguito della situazione politica internazionale, della crisi socio-economica derivante dal periodo della pandemia e della crisi energetica, l’inflazione, come in tutta la zona Euro, è in costante crescita anche in Italia e non mostra segnali di rallentamento.
Di conseguenza, anche i tassi di interesse dei mutui, che negli ultimi anni erano bassissimi, stanno aumentando.
Chi acquista per esigenze abitative, ma non può permettersi una rata di mutuo più onerosa potrebbe rinunciare all’acquisto.
Chi acquista per investire il denaro, invece, di fronte a interessi così alti, potrebbe trovare più interessanti e convenienti altre forme di investimento, per esempio quello in titoli di stato.
Il mercato immobiliare potrebbe quindi patirne le conseguenze: ci sarebbe minore richiesta di acquisto di immobili, con conseguente aumento dei prezzi.
I prezzi degli immobili non aumentano
Attualmente, i prezzi degli immobili non sembrano risentire in modo consistente dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.
I dati parlano chiaro.
Per quanto riguarda le compravendite, i prezzi degli appartamenti nel mese di giugno mediamente sono aumentati dell’1,1% rispetto a maggio e quelli delle case indipendenti presentano un certo immobilismo, con un incremento di solo +0,3%.
Anche per quanto riguarda gli affitti, la situazione che si registra è piuttosto stabile: secondo gli ultimi dati l’aumento si attesta su circa un +0,1%.
Con questa situazione, fermo restando che il costo dell’energia è in costante rincaro e che i mutui a tasso variabile sono più convenienti di quelli a tasso fisso, i prezzi degli immobili per il momento stanno dimostrando una certa stabilità e non paiono essere influenzati dai tassi.
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