Il 2020 è stato un anno difficile per il settore immobiliare corporate, tuttavia i volumi di investimento hanno comunque raggiunto la cifra di 8 miliardi: ovvero, come ha spiegato anche il sito del Sole 24 Ore, sopra la media degli ultimi 10 anni. Buone notizie, dunque, che però non riguardano tutti i segmenti. Se logistica e uffici hanno retto, infatti, lo stesso non si può dire per il retail e gli alberghi, per i quali la crisi durerà ancora fino al 2022.
Investimenti mirati e sicuri
Sebbene gli esperti non si sbilancino con previsioni troppo ottimistiche, alcuni deal conclusi o in procinto di esserlo, come la vendita dell’ex Palazzo delle Poste di Milano, lasciano ben sperare. Del resto i tassi di interesse sono ancora molto bassi e i capitali presenti in Italia rimangono ingenti.
Gli investitori punteranno su prodotti meno rischiosi o alternativi come la logistica e gli studentati, mentre il settore retail e quello alberghiero, che hanno subito le perdite maggiori nel 2020 con un calo negli investimenti rispettivamente del 43% e del 75%, dovranno attendere almeno il 2022 per guadagnare nuovamente appeal.
Gli uffici catalizzano gli investimenti
Nonostante l’impatto che il Covid ha avuto e continuerà ad avere sugli uffici, questo settore ha visto anche nel 2020 un ottimo giro di affari. Certo, nessuno sa con certezza quale sarà il destino dei grandi centri direzionali, tuttavia i volumi di scambio sono stati comunque superiori a quelli del 2018, e non di poco: + 20%.
di Laura Fabbro
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