Da Bergamo a Roma, sono nove le città italiane che la Commissione europea ha scelto per raggiungere un ambizioso obiettivo: diventare a impatto zero entro il 2030, ovvero vent’anni prima rispetto al resto del Vecchio Continente.
Ecco quali sono e che tipo di strategie dovranno mettere in atto.
Programma Orizzonte Europa: di che cosa si tratta
Innanzitutto, spieghiamo meglio in che cosa consiste questa iniziativa europea: per il periodo fra il 2021 e il 2027, è stato lanciato il programma Orizzonte Europa, un finanziamento per la ricerca e l’innovazione contro il cambiamento climatico.
Alcune delle sfide sono indirizzate alle città, in particolare quella che ne invita 100 a raggiungere la neutralità climatica nel 2030.
Per riuscirci, già nei prossimi due anni le smart cities selezionate riceveranno 360 milioni di euro da destinare a programmi di mobilità sostenibile, efficientamento energetico e aree verdi urbane.
Le nove città italiane selezionate
La Commissione europea ha da poco comunicato i nomi delle città selezionate fra tutte quelle che, nel 2021, avevano manifestato il desiderio di partecipare alla sfida dell’impatto climatico zero.
Nel nostro Paese:
- Bergamo
- Bologna
- Firenze
- Milano
- Torino
- Padova
- Parma
- Prato
- Roma
Nessuna città del Sud Italia, dunque, è stata inserita nel programma Orizzonte Europa, nel quale in compenso figurano 12 località che non fanno parte dell’Unione Europea perché si trovano in Albania, Bosnia Erzegovina, Islanda, Israele, Montenegro, Norvegia, Turchia e Regno Unito.
Perché è importante puntare sui centri urbani
È la Commissione europea stessa a spiegare il motivo per cui è importante incentivare un certo tipo di politiche nelle città: perché le aree urbane ospitano il 75% della popolazione europea e, a livello globale, sono responsabili del 70% delle emissioni di Co2.
di Laura Fabbro
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