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Imposta catastale, che cos’è e come si calcola (e quando non si paga)

L’imposta catastale è un tributo dovuto ogni volta che si esegue una voltura catastale, cioè che si registra un atto presso l’ufficio del Catasto. Viene applicata a tutti i passaggi di titolarità di un diritto reale (tra cui proprietà e usufrutto) su un bene immobile e quindi, per esempio, a compravendite, donazioni o successioni.

Di norma, è pari all’1% del valore dell’immobile o della somma dichiarata nell’atto, ma in alcuni casi esistono delle agevolazioni alle quali si può accedere e che prevedono il pagamento di un importo fisso.

Che cos’è l’imposta catastale

L’imposta catastale deve essere versata per ogni atto col quale si realizza il passaggio di titolarità di un diritto reale e all’esito del quale la legge richiede obbligatoriamente l’aggiornamento (la voltura, appunto) delle intestazioni catastali. La normativa di riferimento è il decreto legislativo 347/1990.

Va detto che questo tributo va di pari passo con l’imposta ipotecaria, che a sua volta deve essere corrisposta in occasione delle formalità di trascrizione, iscrizioni, rinnovi, cancellazioni e annotazioni nei pubblici registri immobiliari.

Quando non si paga

Alcune operazioni risultano escluse dal versamento dell’imposta catastale (e anche di quella ipotecaria). Queste sono le volture (e le formalità):

  • eseguite nell’interesse dello Stato;
  • relative a trasferimenti a titolo gratuito a favore di Stato, Regioni, Province, Comuni, enti pubblici, fondazioni, associazioni legalmente riconosciute aventi finalità di pubblica utilità e Onlus.

Come si calcola

Per calcolare a quanto ammonta l’imposta catastale, bisogna tenere conto di due fattori, ovvero la base imponibile e l’aliquota. Il primo parametro si ottiene solitamente moltiplicando la rendita catastale dell’immobile per un coefficiente che varia in base proprio al tipo di immobile: quando si tratta della prima casa, ad esempio, è fisso a 110. Come si diceva all’inizio, l’aliquota di solito è pari all’1%, ma esistono diverse agevolazioni.

Imposta catastale per la prima casa

Per l’imposta catastale relativa all’acquisto della prima casa è stato stabilito un importo fisso pari a 50 euro, quando il venditore è un soggetto privato. L’imposta ipotecaria, inoltre, avrà lo stesso valore, mentre quella di registro sarà pari al 2%.

Quando invece a vendere è l’impresa costruttrice, e la transazione sarà assoggettata ad Iva, l’imposta catastale assieme a quella ipotecaria e di registro saliranno a 200 euro l’una. Oltre a questi tributi è inoltre previsto il pagamento dell’IVA agevolata al 4%.

Imposta catastale per la seconda casa

Quando si sta acquistando una seconda casa, vale la stessa distinzione vista sopra e, dunque, le imposte catastali e ipotecarie saranno di 50 euro l’una (ma l’imposta di registro sarà del 9%). Tranne nell’ipotesi di vendita da parte dell’impresa costruttrice, nel qual caso saranno di 200 euro l’una (ma l’IVA sarà del 10%).

Imposta catastale per donazioni e successioni

Quando viene effettuato un trasferimento di proprietà dell’immobile per donazione o per successione, l’imposta catastale può avere un importo fissato a 200 euro nel caso in cui il beneficiario dichiara in atto di essere in possesso dei requisiti per le agevolazioni sulla prima casa. Altrimenti viene applicata l’aliquota ordinaria all’1%. Per quanto riguarda l’imposta ipotecaria, sarà invece al 2% sia in caso di successione che di donazione, sempre se non è possibile accedere alla tassazione agevolata sulla prima casa.

Come si paga

L’imposta catastale deve essere pagata da chi sta richiedendo la voltura, che di solito corrisponde all’acquirente dell’immobile. Per il versamento può essere utilizzato il modello F24, come accade per l’imposta di registro. Deve comunque essere inserito il codice tributo 1531.

È anche vero, però, che nella maggior parte dei casi è lo stesso notaio che redige l’atto ad occuparsene, addebitando l’intero importo di tutte le imposte direttamente al cliente, senza che questo debba poi provvedere per conto suo.

di Giulia Dallagiovanna

Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.

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