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IMU 2021, cosa fare se non si è rispettato il pagamento della prima scadenza?

Quando scade l’IMU 2021? Questa è una domanda che nel corso degli ultimi mesi ha catalizzato l’interesse di moltissimi contribuenti italiani. A questo proposito la prima data da cerchiare in rosso sul calendario è stata il 16 giugno 2021, scadenza entro la quale si doveva corrispondere la prima rata dell’imposta municipale unica, l’acconto. La seconda scadenza riguarda invece il saldo, che dovrà essere corrisposto entro il 16 dicembre 2021.

Ma cosa succede se ci si è dimenticati di questo primo termine? Vediamo quindi insieme in questa guida cosa fare in caso di pagamento dell’IMU in ritardo, cosa succede non si corrisponde l’imposta nelle tempistiche indicate e come calcolare le sanzioni per il pagamento in ritardo di questo tributo.

Cosa succede se si paga l’IMU in ritardo?

Tutti i contribuenti che per qualsiasi motivo non hanno corrisposto nelle tempistiche individuate – e cioè entro il passato 16 giugno 2021 – il pagamento di questo tributo possono regolarizzare comunque il versamento con l’Agenzia delle Entrate, potendo contare su una riduzione delle sanzioni normalmente previste.

Il contribuente in mora, può dunque rivedere la sua posizione spontaneamente entro altri termini stabiliti; in questo caso si parla di ravvedimento operoso, opportunità introdotta dall’art. 13 del Dlgs n. 472/97. In linea generale possiamo dire che prima si decide di aderire al ravvedimento operoso e meno ingente sarà la sanzione a cui si andrà incontro.

Pagando queste sanzioni, e dunque una maggiorazione dell’importo IMU che si doveva corrispondere, il contribuente potrà rimettersi in regola, senza andare così incontro a eventuali provvedimenti forzosi.

Come calcolare il pagamento dell’IMU in ritardo?

Ma come si calcola il ravvedimento operoso per l’IMU 2021? Per riuscire a elaborare una cifra esatta si devono applicare delle specifiche percentuali alla somma IMU che si doveva corrispondere inizialmente. Queste percentuali variano a seconda dei giorni di mora del contribuente. L’amministrazione, infatti, dopo aver eseguito tutti i controlli del caso richiederà al contribuente il pagamento dell’imposta municipale unica ordinario, più una cifra variabile.

La sanzione ordinaria normalmente prevista per coloro che non rivedono la propria posizione spontaneamente è pari al 30% dell’importo dell’IMU, ma per i contribuenti che intendono sanare il debito è previsto, come abbiamo detto, il ravvedimento operoso, che comporta una riduzione di tale percentuale.

IMU non pagata, quali sono le sanzioni

Le tipologie di ravvedimento, come abbiamo accennato, sono diverse e si distinguono tra loro a seconda del numero dei giorni che sono passati dalla scadenza del tributo. A questo proposito il ravvedimento possibile si distingue in:

  • Super breve – entro 14 giorni dalla scadenza regolare dell’IMU si applica una sanzione dello 0,1 %, pari quindi a 1/10 della sanzione ordinaria dell’1% per ciascun giorno di ritardo.
  • Breve – entro 30 giorni, esattamente dal 15° al 30°, dalla scadenza ordinaria dell’Imu viene applicata una sanzione dell’1,5% sull’importo dovuto.
  • Medio – entro 90 giorni dal termine previsto per il pagamento dell’imposta, la sanzione raggiunge l’1,67% della somma originaria
  • Lungo – al superamento del tetto dei 90 giorni di ritardo se il pagamento viene effettuato comunque entro un anno si applicherà una sanzione del 3,75%, oltre all’importo iniziale dovuto.
  • Lunghissimo – nel caso in cui il contribuente superi l’anno di ritardo ha comunque la possibilità di mettersi in regola con il pagamento di una sanzione che può arrivare fino al 30% della somma iniziale, a seconda di quando verrà eseguito il versamento. Nei fatti sarà applicata una commissione del 4,28% fino ai due anni dalla scadenza, che diventerà del 5% passati i due anni. Il non ravvedimento operoso, al contrario, prevede una sanzione edittale da parte del Comune nella misura del 15% se questo non supera i 90 giorni, e del 30% oltre questo termine.

Chi non paga l’IMU 2021?

Il pagamento dell’Imu non riguarda però tutti i proprietari di immobili; come infatti abbiamo avuto modo di vedere già in questa guida esistono delle specifiche categorie che per il 2021 possono contare sull’esenzione dell’imposta municipale unica. Tra queste ricordiamo rapidamente:

  • i proprietari di una prima casa adibita ad abitazione principale, a meno che questa non rientri nelle categorie catastali corrispondenti a immobili di lusso.
  • una pertinenza per ciascuna prima casa (il pagamento dell’IMU si deve solo dalla seconda in poi).
  • alloggi sociali, abitazioni universitarie case assegnate al coniuge a seguito di separazione (sempre che risultino essere abitazione principale).
  • esenti dal pagamento dell’acconto del 16 giugno – secondo la Legge di Bilancio 2021 – sono invece gli immobili adibiti a stabilimenti balneari, lacuali, fluviali e termali, agriturismi, villaggi turistici, ostelli, campeggi, affittacamere e b&b, sale da ballo, discoteche e night club.

di Francesca Lauritano

Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.

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