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IMU 2021, quanto si paga? Per il primo acconto attesi quasi 10 miliardi

È arrivata la scadenza per il primo acconto IMU 2021, l’Imposta Municipale Unica, sugli immobili di proprietà che non siano l’abitazione principale: il 16 giugno, infatti, i contribuenti sono stati chiamati a versare il 50% della tassa, in attesa del pagamento del saldo (la seconda rata) entro il 16 dicembre 2021.

Secondo alcune stime, questa prima scadenza ha portato il versamento di quasi 10 miliardi di euro, che raggiungeranno complessivamente i 19,6 miliardi di euro a dicembre, nonostante la revisione del pagamento del tributo per alcune categorie per il 2021.

Il Rapporto IMU 2021 del Servizio UIL Lavoro, Coesione e Territorio

Nell’attesa di avere conferma dell’esatto gettito finanziario che è arrivato dal versamento dell’acconto dell’IMU, il Servizio UIL Lavoro, Coesione e Territorio ha fatto una stima dei costi medi di chi invece ha dovuto corrispondere questo tributo.

I proprietari di seconde case, stando ai dati del Rapporto, hanno dovuto mettere a budget per il 2021 circa 1.071 euro, cifra che nelle grandi città può arrivare a raggiungere i 2mila euro.

Chi invece possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale dovrà prevedere un costo dell’IMU annuo di 55 euro, con massimi di 110 euro all’anno nei grandi centri.

Per ciò che invece riguarda gli immobili di lusso l’IMU potrà variare dai 2.623 euro dei capoluoghi di provincia ai 6 mila euro delle grandi città.

IMU, le novità del 2021

Ricordiamo che, come già accennato, non tutti i proprietari di immobili però dovranno far fronte al pagamento dell’IMU, dal momento che, oltre alle abitazioni principali (a meno che queste non siano considerate di lusso) per il 2021 è previsto un aggiornamento delle categorie esenti.

La Legge di Bilancio 2021 e il Decreto Sostegni, per contrastare l’emergenza Covid-19, hanno messo in atto alcune misure straordinarie a sostegno di determinate categorie come la sospensione della prima rata dell’IMU per i proprietari di immobili del settore turistico, ricettivo e dello spettacolo e per i titolari di partita IVA destinatari del contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni.

Potranno invece contare su una riduzione del 50% del tributo i pensionati residenti all’estero o i proprietari di immobili inagibili, mentre ci saranno delle riduzioni anche se leggermente minori per chi ha affittato una casa a canone concordato e per gli immobili dati in comodato a figli o genitori.

di Francesca Lauritano

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